La spazzatura sommerge quasi ogni angolo della Sicilia, ma Crocetta – anziché afferrare il toro per le corna, pubblicando il bando per l’insediamento di dieci impianti energetici con l’utilizzazione di Rsu per lo smaltimento dei 2,2 milioni di immondizia prodotti in Sicilia ogni anno – preferisce autorizzare l’ampliamento o nuove discariche, che inquinano ancora di più ambiente, terreno e sottosuolo.
Crocetta è brillante: pensa di mandare con nave o treno la spazzatura nel Nord Europa, ove la prendono se si porta in quei luoghi, con un costo per la Regione oscillante fra i 150 e i 200 euro per tonnellata.
Non vengono recepite le leggi per la riduzione dei consiglieri comunali e dei loro emolumenti, per continuare a mantenere inauditi privilegi.
Governo e Assemblea cincischiano sulla costituzione dei Liberi Consorzi e delle Città metropolitane,già funzionanti nel resto del Paese.
Non vengono bonificate le tre aree ad alto inquinamento ambientale, nonché il porto di Augusta, nonostante ben 700 milioni da spendere.
Il viadotto Himera, dal 16 marzo, non viene ripristinato, in un inutile ping pong fra Palermo e Roma e, ora, viene sequestrato dalla Procura di Caltanissetta.
I circa 1.800 dirigenti regionali godono ottima salute di fronte alla grave malattia dei siciliani. Non è possibile che in una Regione ove il fuoco arde e distrugge pezzi d’economia vi siano tanti privilegiati che, con indifferenza e pervicacia, continuano a percepire regolarmente i loro ricchi emolumenti.
E poi vi sono gli altri privilegiati: i pensionati regionali, che costano oltre 600 milioni l’anno, percependo un assegno molto superiore ai contributi versati: un’altra indecenza.
L’Inps, nel suo sito, ha una sezione intitolata Inps a porte aperte e ha pubblicato che le pensioni liquidate con il metodo retributivo sono 14 mila e costano oltre 46 miliardi in più di quanto lo Stato dovrebbe pagare se erogasse pensioni esclusivamente proporzionate ai contributi versati.
In Sicilia, se si avesse la forza morale di ricalcolare le pensioni dei regionali col metodo oggettivo dei contributi versati, il costo si dimezzerebbe, con un risparmio di 300 milioni, e sarebbe ripristinata la regola etica dell’equità, secondo cui tutti i cittadini sono uguali e tutti i pensionati sono uguali.