Il degrado degli alloggi a Catania, dormire tra crepe e umidità

Abbiamo verificato lo stato attuale di alcuni alloggi e residenze universitarie a Catania osservando lo stato di degrado, in particolare, della residenza universitaria di “Centro” situata in Via Oberdan e quella di “Costa” di Via Etnea (ex Hotel Costa).
Sui luoghi è dato constatare che i balconi sono tutti tappezzati con una rete verde, al fine di evitare l’ormai inevitabile distaccamento dell’intonaco. Una delle cose che destano più stupore è che innanzi all’alloggio di Via Oberdan (ormai obsoleto e a prima vista degno di una “sana” ristrutturazione) staziona una bella e nuova struttura di colore blu chiusa da anni, che a dire degli studenti, dovrebbe essere riservata ai professori. Leggiamo nella tabella “Residenza Rosario Toscano Scuderi”.
 
Mentre ci accingiamo ad entrare nella residenza ci viene bloccato il passaggio in entrambe le residenze, perché il responsabile non era rintracciabile e non in sede. Intervistati due studenti universitari, Giuseppe Guastella, 24 anni, iscritto in Medicina afferma “è normale, data la vetustà dell’immobile, che ci siano delle crepe, non abito nelle residenze da più di tre anni, quindi al riguardo non so dire nulla. Per quanto riguarda la mensa, i problemi ci sono, perché l’unica mensa aperta al centro è quella di Via Etnea con 120 posti a sedere. Attualmente siamo circa 500 studenti che devono usufruire del servizio mensa, quindi oltre 350 studenti sono costretti a fare fila per potersi aggiudicare il pasto”.
Si dice che l’attuale mensa di Via Oberdan è stata chiusa perché inagibile”. “Ad aprile-maggio tutte le mense erano chiuse -dice Andrea Salamone, studente di economia e commercio, 26 anni – la mensa di Via Oberdan l’avevano chiusa per un periodo, poi l’hanno riaperta prima dell’estate e richiusa nuovamente dal 27 luglio. Non capisco come possa esserci un servizio mensa (agibile solo per un periodo) e al tempo stesso gli alloggi sono agibili.”