Nel nostro Paese, invece, negli ultimi sette anni, il Pil è retrocesso di 8,2 punti, pari a oltre centoventi miliardi. Il passo del gambero del Pil ha avuto come conseguenza l’aumento della disoccupazione, che ha toccato quest’anno la punta record del 13% con 3,5 milioni di disoccupati e 10 milioni di poveri.
L’Unione europea ha imposto all’Italia rigore, chiedendo riforme che rendessero efficiente la Pubblica amministrazione, taglio di enormi sprechi, riduzione dei costi della politica, razionalizzazione delle pensioni, controllo più efficace sul sistema bancario, che si È riempito di titoli tossici sottraendo risorse alla sua funzione principale che è quella di prestare soldi a imprese e cittadini. Ciò è sotto gli occhi di tutti.
Non si è trattato, dunque, solamente di crisi importata, ma di un’assenza di rigore nel controllare la spesa pubblica, cioè quella corrente (cattiva), che negli stessi sette anni è aumentata di ben 107 miliardi.
In questo quadro, la corruzione latente è esplosa perché si è allargata via via a fasce più basse.
Cosicché, la Malabestia burocratica e la corruzione hanno eroso il tessuto economico e quello sociale.
La via imposta dall’Unione europea, subita dal Governo Berlusconi con la firma della famosa lettera di impegno del 2011 e le successive dimissioni dell’ex Cavaliere; l’impegno proseguito dal Governo Monti, che ha fatto la notevole riforma Fornero con cui è stato messo in equilibrio il sistema pensionistico italiano, ma poi non ha proseguito nel taglio della spesa pubblica; la blanda azione del Governo Letta, che ha galleggiato per dieci mesi hanno portato il Paese allo stremo.
Il Governo di Matteo Renzi ha subito cercato di dare una svolta a questa situazione, ma ha trovato ostacoli molto alti nella sinistra radicale, anche interna al suo partito, che spinge per il continuo aumento della spesa corrente (cattiva), infischiandosene dell’equilibrio dei conti e del pareggio di bilancio, peraltro previsto dal comma 4 dell’art. 81 della Costituzione, votato da quasi tutti i partiti sotto il Governo Monti.
Ora bisogna sradicare la Malapianta e ingabbiare la Malabestia.