Elezioni, mea culpa Pd. Raciti: “Occorre riflettere”

PALERMO – Ancora un nulla di fatto dal Parlamento siciliano. La seduta di ieri è stata rinviata a questo pomeriggio nella speranza che si riesca a discutere l’articolato del ddl sui tagli ai sindaci. Ieri dopo 40 minuti di attesa e scarsissima partecipazione dei parlamentari, la seduta è stata rinviata. La maggioranza infatti non ha ancora trovato la quadra sugli articoli del ddl e in più ieri scadeva anche il termine per la presentazione degli emendamenti che gli uffici devono raggruppare e mettere in ordine. Per il deputato Vincenzo Vinciullo, che assumerà provvisoriamente, al posto dell’autosospeso Nino Dina, la guida della commissione Bilancio, “i risultati delle elezioni di domenica e lunedì non stanno spingendo a riflettere. Per quello che è successo in Aula la politica continua a scadere sempre più agli occhi dei cittadini e i cittadini ogni giorno di più si convincono dell’inutilità di coloro che hanno chiamato a rappresentare”.
Intanto i politici commentano ancora l’esito del voto delle amministrative dello scorso fine settimana. L’intervento più caustico è risultato quello del governatore Crocetta, che ha espresso commenti critici nei confronti dei grillini, che si erano detti “Pronti a governare la Regione”. “Non sono pronti nemmeno a governare il loro condominio”, ha detto il presidente della Regione, il cui partito, il Pd, ha perso proprio nella sua città, Gela al ballottaggio con i grillini. Questi ultimi hanno affermato che il voto a Gela era un referendum sul presidente della Regione. Crocetta ha ribattuto: “Non hanno niente altro da dire, a loro interessa solo questa speculazione da tre soldi. Quando si è votato l’anno scorso nella città di Cancelleri, a Caltanissetta, il suo candidato del M5S non è andato neanche a ballottaggio. Allora era un referendum su di lui?”.
Anche il segretario regionale del Pd Fausto Raciti esprime dubbi sulla capacità del Movimento cinque stelle di governare la regione. “Ho grande rispetto del voto e grande distanza dal M5S – ha detto – E’ legittimo avere dubbi sulla loro capacità di governare perchè, gli esempi che abbiamo di loro governi in realtà locali in Sicilia, per esempio Bagheria e Ragusa, non sono esattamente esempi di buona amministrazione nè ci sono stati grandi salti di qualità”. “Occorre più prudenza nelle valutazioni e penso sia necessario aprire una riflessione senza cercare capri espiatori fuori dalla Sicilia e colpe che non si sa bene di chi sono”.
 
Raciti ha ripreso le parole del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta che commentando i ballottaggi ha accusato il premier Renzi di non aver compreso la “rottamazione” da lui portata avanti. E sui risultati del partito democratico ha sottolineato che è “necessaria un’analisi su un risultato che è nella media, largamente positivo ma che fa suonare dei campanelli di allarme veri che non vanno trascurati e anzi valutati seriamente dal governo regionale e dal Partito democratico”.