Trasporto pubblico locale, nuove regole

PALERMO – Il trasporto pubblico deve aprire alla concorrenza e alla qualità nel rispetto dell’utenza. Dalle nuove regole fissate a livello nazionale potrebbe arrivare una grande mano per risollevare i servizi isolani. Lo ha comunicato l’Autorità della regolazione dei trasporti diffondendo un comunicato relativo all’adozione di un atto di regolazione sul tpl di linea. Allo stesso tempo è stato avviato un nuovo procedimento sugli ambiti di servizio pubblico e annunciato un atto di segnalazione a governo e parlamento su ulteriori aspetti del settore.
Sono quattro i punti fondamentali del nuovo corso: regole comuni per l’affidamento in esclusiva dei servizi tpl da parte delle Regioni e degli Enti Locali, criteri di trasparenza e prevenzione conflitti d’interesse per le nomine delle commissioni aggiudicatrici, regole per una più numerosa partecipazione delle imprese alle gare, più tutele per i passeggeri e garanzie di maggior efficienza per gli investimenti.
L’Autorità, proprio nel quadro degli interventi previsti sulla mobilità urbana, ha adottato il 17 giugno “un atto di regolazione in materia di trasporto pubblico locale di linea e avviato un procedimento sugli ambiti di servizio pubblico e le modalità di finanziamento”. Un passaggio importante per avviare la costruzione di “un disegno complessivo dell’Autorità per regolare il settore dei servizi collettivi e individuali per la mobilità urbana ed extraurbana, iniziata con l’atto di segnalazione sul trasporto di persone non di linea dello scorso 4 giugno (su Taxi, Ncc e piattaforme tecnologiche)”.
L’atto di regolazione fornisce finalmente alle Regioni e agli Enti locali “una cornice di regolazione comune per la preparazione delle procedure di affidamento dei contratti di servizio di trasporto pubblico in esclusiva e per la nomina della commissioni aggiudicatrici”. Sono inoltre presenti anche contenuti a tutela dei passeggeri e garanzie per una più numerosa partecipazione degli operatori alle gare, a condizioni di equità e per una maggior efficienza degli investimenti.
Andando più in dettaglio scopriamo che l’atto di regolazione è composto da ben ventuno disposizioni. È proprio l’Autorità a segnalare le porzioni più significative: modalità per la messa in disponibilità dei beni essenziali all’effettuazione del servizio, criteri di determinazione del valore di subentro, criteri per il trasferimento del personale (clausola sociale), criteri di aggiudicazione, criteri per rendere più efficienti e migliorare i servizi nelle diverse modalità di affidamento, informazioni minime da mettere a disposizione dei partecipanti alla gara, criteri per il calcolo delle compensazioni per obblighi di servizio pubblico, contenuto minimo delle convenzioni o contratti di servizi, metodo di aggiornamento delle tariffe (price-cap) e misure di promozione dell’efficienza dei gestori, trasparenza e prevenzione dei conflitti di interesse nelle commissioni aggiudicatrici.
Il provvedimento non si applica soltanto per le procedure con gara, ma anche per quei contratti di servizio aggiudicati in maniera differente: in house providing, affidamento a società a partecipazione mista con selezione pubblica del socio privato, c.d. gare a doppio oggetto, affidamento diretto. Adesso scatta un periodo di osservazione che durerà 36 mesi, a quel punto l’Autorità verificherà l’impatto delle misure adottate.