Si dice che il cane sia un animale intelligente, ma non risulta che nel suo cranio vi sia un cervello nel quale alberghi l’intelligenza. L’animale acquisisce per istinto gli insegnamenti che vanno ripetuti innumerevoli volte fino a quando non li avrà fatti propri.
Prendiamo un esempio nobile: i cani-guida per ciechi. Vi è un’Associazione internazionale di servizio che, in Lombardia, ha istituito da decenni un centro per l’addestramento di tali animali. Noi lo abbiamo visitato e ci hanno spiegato che, dopo un’accurata selezione delle bestie (perché tali rimangono), occorrono due anni per portarli a uno stadio di funzionalità, ovvero per essere utili ad un non vedente, guidandolo per strada, fermandolo agli ostacoli, indicando i gradini e così via.
Per addestrare i cani, gli istruttori fanno loro ripetere centinaia di volte gli esercizi, con pazienza fino a quando i cani non li avranno assimilati. Gli esercizi sono anche vocali, in modo da indirizzarli a fare certe cose, non tanto perché capiscono le parole, quanto perché capiscono i suoni, indipendentemente da esse.
Per addestrare un cane guida, la struttura spende fra i trenta e i quaranta mila euro. Soldi benedetti perché si aiuta chi non vede, facendogli migliorare la qualità della propria vita.
Nessuno mi ha mai spiegato perché il cane sia diverso da altri animali, e dove si trovi la sua intelligenza. Nessuno mi ha mai spiegato perché esso debba essere trattato diversamente, seppure sia necessario avere rispetto per gli animali come per tutti gli altri esseri viventi, comprese le piante, perché ciascuno di essi, ha una precisa motivazione della propria esistenza. Nessuno è inutile o dannoso, ognuno ha una funzione attribuita dal Supremo Architetto.
Non vi è neanche alcuna giustificazione etica per distinguere il cane dagli altri animali, fermo restando la scelta individuale di affezionarsi ad uno di essi piuttosto che a un coniglio, a un volatile o a un maialino. Ciascuno deve essere libero delle proprie scelte, ma la propria libertà confina con quella altrui, cioé con chi la pensa diversamente.
Personalmente non sono né pro né contro i cinofili. Cerco di osservare con l’obiettività che mi è consentita il quadro generale ed esprimo libere opinioni delle quali, mi auguro, nessuno abbia a dolersene, rispettandole, come rispetto quelle altrui.