Non pubblicare sui quotidiani gli avvisi delle aste – che consentono tale trasparenza – impedisce di venirne a conoscenza – e vìola il diritto all’informazione di cui all’articolo 21 della Costituzione.
Vi è da aggiungere che l’interesse del creditore è quello di fare intervenire il maggior numero di partecipanti, non solo perché la vendita vada a buon fine, ma e soprattutto, per fare alzare il prezzo di aggiudicazione al massimo possibile, in conseguenza della massima partecipazione. Questa evenienza è anche interesse del debitore, perché la procedura ottenga l’incasso del prezzo più alto.
Delegare la pubblicazione delle aste immobiliari a un portale nazionale, che in atto non esiste, è un modo per renderle cieche.
Da quanto precede, non si capisce quale sia stata la motivazione per inserire una microscopica norma contro la trasparenza e, ripetiamo, contro creditori e debitori. A meno che si pensi male e si siano voluti favorire quei soggetti che operano nel sottobosco delle aste giudiziarie e che dall’assenza di competitori possano fare lauti affari.
Il dl in questione è già stato incardinato presso la Commissione Giustizia della Camera, alla quale stanno pervenendo tutti gli emendamenti di modifica, anche quello per la soppressione sic et simpliciter del punto improvvidamente inserito.
A prima vista potrebbe sembrare che la nostra sia una voce a tutela dei quotidiani. Non è così. Riteniamo di avere argomentato come invece essa non serva l’interesse dei cittadini.
In ballo non c’è la spesa di qualche decina di milioni che, ricordiamo, rappresentano solo un’anticipazione, perché essa è a carico della procedura. In ballo non ci sono gli interessi dei professionisti delegati che si occupano di eseguirli. In ballo c’è l’interesse di un mercato immobiliare asfittico che dalla crisi ha subìto pesanti conseguenze. Ecco perché è indispensabile che tutti vengano a conoscenza delle aste, perché solo dalla possibilità del maggior numero di partecipanti vi sono maggiori probabilità di concluderle con le aggiudicazioni al più alto prezzo possibile.
C’è da augurarsi che il buon senso prevalga e che la situazione quo ante venga ripristinata, senza se e senza ma.