Cava d’Ispica tra i rifiuti, pericoli e degrado

RAGUSA – Abbandono e degrado sono gli assoluti dominatori del Parco archeologico di Cava Ispica, il tutto nell’immobilismo delle istituzioni competenti (Comune e Sovrintendenza). Tanti i siti a rischio del Parco che insiste sui territori di Ispica e Modica, così come l’incolumità di turisti e visitatori: basti pensare ai tanti rifiuti, finanche pericolosi, che insozzano l’intera area. Una situazione che negli anni si è sempre più incancrenita nonostante le continue denunce di associazioni, comitati di cittadini e movimenti politici.
Anche il Movimento 5 stelle di Modica ha denunciato il grave stato in cui versa una parte importante del Parco archeologico.
 
“Il versante Nord, in contrada Baravitalla – hanno evidenziato gli attivisti – vive da troppi anni uno stato di forte degrado ed è fonte di pericoli anche per l’incolumità pubblica. L’intera area, oggetto di opere infrastrutturali negli anni Novanta per oltre mezzo miliardo delle vecchie lire, è invasa oggi, oltre che dalle solite erbacce, da grandi quantità di rifiuti anche pericolosi come eternit e carcasse di animali, alcune in stato di putrefazione, con tutti i rischi e pericoli per la salute dell’uomo. Per non parlare dei pericoli costituiti dal ponte crollato di Baravitalla, che chiunque può liberamente raggiungere rischiando di finire nella sottostante scarpata a causa dell’assenza di ogni segnaletica finalizzata a segnalare il pericolo o di transenne per ostruire il passaggio verso la voragine”.
A completare il quadro, gli effetti devastanti degli atti vandalici.
 
“A quanto pare – hanno aggiunto i grillini – le responsabilità istituzionali delle condizioni dell’area sono suddivise tra Comune e Sovrintendenza, gli stessi enti che preferiscono chiudere un occhio nel momento in cui vanno a organizzare, lì vicino, sporadiche iniziative di facciata. In realtà, tali Enti non hanno alcuna volontà di far decollare il vero turismo archeologico. Si fa presente, per esempio, che in tale zona vi sono siti archeologici d’importanza mondiale come la Tomba del re a finti pilastri o la Grotta dei santi, ma che è quasi impossibile raggiungerli per l’inaccessibilità dei relativi percorsi. Insomma, negli anni sono cambiate le amministrazioni, di destra, di centro e di sinistra, nonché la guida della Sovrintendenza, ma a Cava Ispica non è cambiato nulla”.
Il Movimento 5 stelle Modica ha così chiesto l’intervento di Sovrintendenza e Comune per la bonifica delle discariche abusive presenti, la scerbatura e la pulizia dei percorsi e l’installazione di segnali e transenne volte a evitare che accada l’irreparabile. Ovviamente, si dovrà pensare anche alla ricostruzione del ponte, su cui per troppi anni molti politici hanno speso tantissime parole ma non sono mai andati oltre i proclami e le promesse.
 

 
Il sindaco Abbate tra progetti e criticità
 
RAGUSA – Di recente, sono stati approvati tre progetti per complessivi 10 milioni di euro che riguardano l’intero territorio di Cava Ispica. Due sono stati finanziati per 500 mila euro ciascuno e rispettivamente per le iniziative delle associazioni Trinacria e Cava Ispica. In tutto sono 9 i milioni di finanziamento avuti dalla Sovrintendenza, di cui 6,5 saranno investiti nella parte di Modica e il resto in quella di Ispica.
“Siamo fortemente interessati alla valorizzazione di Cava Ispica – ha commentato il sindaco di Modica Ignazio Abbate – e questo lo abbiamo dimostrato con i fatti, finanziando gli scavi archeologici. La concretizzazione di un progetto ambizioso ci aiuta a rilanciare con grandi aspettative il turismo archeologico. Un turismo che ha un’importante nicchia di mercato di assoluta qualità. Noi saremo presenti e attenti alle fasi evolutive del progetto perché Cava Ispica è un’area strategica per lo sviluppo turistico della città”.
Sul degrado presente, il sindaco si è così espresso: “Purtroppo è una situazione delicata. Nonostante i vari sopralluoghi e gli interventi che periodicamente facciamo per ripulire la zona dalle discariche, i cittadini continuano a riversare i loro rifiuti senza rispetto. Il problema vero sta nel fatto che il ponte crollato da anni ha reso la strada senza uscita, motivo questo che spinge molti a scaricare nello stesso punto, magari di notte, perché non li vede nessuno. A oggi, non abbiamo i fondi che ci consentono di poter ripristinare il ponte. L’unica cosa che possiamo fare è controllare e ripulire la zona dalle discariche e dalle erbacce, cercando di rendere l’area accessibile”.