Venerdì 17 ho partecipato alla trasmissione Zapping di Rai Radio1. Il bravo conduttore, Ruggero Po, mi ha posto la questione dell’intercettazione di Crocetta. Ho risposto con due argomenti: il primo riguarda il settimanale L’Espresso, se l’ha pubblicata deve essere sicuro dei fatti propri; la seconda si riferisce al presidente della Regione che ha fallito clamorosamente la sua azione in questi trenta mesi di gestione .
I fatti sono sotto gli occhi di tutti: aumento della disoccupazione fino al 23%, di quella giovanile fino al 53%, perdita di quattro punti di Pil, buco del bilancio regionale 2014 di 1,8 miliardi, fallimento delle Ato con ulteriore debito di pari importo, rifiuti che ci sommergono, e via enumerando.
Ecco perché Crocetta va cacciato. La questione dell’intercettazione, se vera o falsa, non è elemento determinante alla cessazione del suo mandato. Può essere solo un’aggravante.
Giovedì 16 abbiamo pubblicato l’inchiesta “Commissariare la Regione per un anno”. Oscar Giannino, che conduce una rubrica su Radio 24, mi ha telefonato per dirmi che era perfettamente d’accordo con questa linea. Mi ha invitato ad illustrare l’inchiesta del QdS, cosa che ho fatto, elencando i fatti prima descritti.
Lucia Borsellino, ecco chi sarebbe un buon Presidente della Regione. Il nostro endorsement vuole sottoporla all’attenzione dei siciliani, indipendentemente dal partito che volesse candidarla. Fermo restando che alla stessa bisognerebbe chiedere la disponibilità al sacrificio di un impegno che, se ottemperato seriamente, farebbe tremare le vene ai polsi di chiunque.
Certo, la questione si dovrebbe porre fra un anno, ma è bene fin da ora identificare chi possa essere quel Presidente della Regione che ribalti l’attuale andazzo e rimetta la Sicilia sull’autostrada della crescita e dell’occupazione.
In queste torride giornate non si deve perdere di vista la strada maestra: via i consiglieri regionali e via Crocetta e nomina urgente di uno o più commissari governativi, nominati dal Presidente della Repubblica ai sensi dell’art. 126 della Costituzione, i quali dovrebbero mettersi a lavorare dal primo agosto senza soste e senza ferie.
A Palermo, c’è urgente bisogno di aria fresca, non solo di quella meteorologica.