GELA (CL) – C’è arsenico nel sangue dei gelesi: è arsenico naturale o pericoloso? Questo l’interrogativo che resta aperto dopo la conclusione della prima trance dello studio epidemiologico Sebiomag del Centro nazionale di ricerca condotto su un campione di circa 375 gelesi della fascia di età compresa fra i 28 ed i 44 anni: di questi 50 hanno nel sangue elevate quantità di arsenico. Rappresentano il 23% dei soggetti che hanno partecipato al primo studio Sebiomag sullo stato di salute della popolazione dell’area a rischio di Gela sui quali sono state effettuate analisi finalizzate alla ricerca di metalli nel sangue.
All’indomani della presentazione delle risultanze, la ricerca è stata criticata da un medico di Gela che qualche anno fa condusse uno studio sulle cause di morte dei gelesi degli ultimi 50 anni.
Gianni Incardona si chiedeva: “In natura esiste l’arsenico nei pavimenti, nelle ghiandole mammarie e questo non è un indice di inquinamento. Quale arsenico c’è nel sangue dei gelesi quello di tipo organico assimilato attraverso gli alimenti o le sostante presenti intorno a noi o quello inorganico,derivato dall’ esposizione a sostanze inquinanti?”
I 50 gelesi che rappresentano la percentuale della campionatura esposta al rischio di contaminazione non sanno quale tipo di arsenico circola nel loro sangue e da luglio, da quando cioè sono stati resi noti i risultati della ricerca condotta su un’area dichiarata a rischio dall’Organizzazione mondiale alla sanità, nessuno si è mosso per saperne di più e questo non coincide con l’interesse sulla salute pubblica che aveva mostrato la classe politica. Il prof. Fabrizio Bianchi del Cnr è tornato a Gela per tenere un seminario di formazione sull’arsenico rivolto ai medici del territorio, ha mostrato il suo stupore sull’indifferenza delle istituzioni dopo la presentazione dello studio Sebiomag. Ha depositato alle istituzioni (Regione, Provincia, Comune, ed Asp) la richiesta per ottenere un finanziamento di 50 mila euro per approfondire e chiudere il cerchio intorno alla ricerca Sebiomag, senza ricevere alcuna risposta.
La seconda parte della ricerca consisterebbe nell’approfondimento delle analisi sulle 50 persone con tracce di arsenico superiori alla norma e ripetere gli esami per stabilire a quale tipologia appartiene l’arsenico trovato nel sangue e se c’è un nesso con il fattore inquinante che si ravvisa a Gela senza un supporto scientifico concreto. Eppure i rappresentanti politici, quando c’è da cavalcare la tigre sono sempre stati pronti a puntare l’indice. Il consiglio comunale ha perfino due commissioni consiliari che si occupano di ambiente, per non parlare degli innumerevoli consiglio aperti sul tema dell’ambiente. Il Governatore della Sicilia, prima della campagna elettorale venne a Gela per una manifestazione contro l’inquinamento ed adesso non risponde alle richieste del Crn. Certo questo è un momento particolare per la città senza amministrazione comunale, con un commissario straordinario oberato da mille problemi e senza il supporto di un esecutivo, ma l’assoluta indifferenza di fronte ad un problema di così vaste proporzioni lascia esterrefatti.
Bianchi: “Lo studio non dev’essere strumentalizzato politicamente”
GELA (CL) – “Mi aspettavo una collaborazione immediata delle istituzioni dopo la pubblicazione delle risultanze dell’indagine epidemiologica e invece abbiamo registrato solo il silenzio – ha detto il prof. Fabrizio Bianchi. La ricerca è stata limitata alla presenza delle sostanze tossiche e questo lo abbiamo sostenuto a chiare lettere immediatamente e se c’è qualcuno che sotto il profilo scientifico avanza dubbi sono disposto a confrontarmi, ma non per avviare una polemica sterile. Sebiomag non deve essere sottoposto a strumentalizzazioni di matrice politica. Gli enti allertati sembra che abbiamo interesse ma poi all’atto pratico non si arriva al nocciolo della questione. Neppure la città coinvolta in prima persona sul problema dell’inquinamento, ha preso una posizione. A questo punto dovrebbero essere i cittadini a sollecitare le istituzioni nell’interesse concreto per la loro salute. Al comune sono stati previsti fondi in bilancio ma non ci muove nulla, mentre i 50 gelesi restano ancora nel limbo sulle loro condizioni e chiedono risponste”. Bianchi ha incontrato la Commissione Sanità presieduta da Grazio Trufolo che si è impegnato a sollecitare il Comune, la Provincia e l’Azienda sanitaria provinciale a finanziare la seconda parte di Sebiomag per arrivare a conclusioni certe.