Una questione a parte è quella che riguarda la criminalità organizzata, la quale non aveva (e non ha) interesse di mantenere in Italia le proprie riserve perché soggette a colpi conseguenti ad inchieste di magistratura e forze dell’ordine.
Dal breve esame che precede si comprende come sia in parte falso l’assunto che chi ha depositi all’estero abbia evaso le imposte, perché c’è di peggio, in quanto tali depositi possono essere frutto di reati. L’operazione che ha fatto l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) di redigere la lista nera, la lista grigia e quella bianca in modo da individuare Stati canaglia o quelli che collaborano in un rapporto di trasparenza, ha portato molti di essi ad uniformarsi alla regola dello scambio d’informazioni automatico. Per entrare nella white list è sufficiente che uno Stato firmi almeno 12 convenzioni con altrettanti Stati. Molti di essi lo hanno fatto, per cui ormai Stati fuori dalla convenzione internazionale ne restano pochi.
Le iniziative di Tremonti contro la Svizzera sembrano a prima vista una reazione al freno delle trattative da parte di essa. La confederazione Elvetica, costituitasi oltre 700 anni fa (1291), non si può permettere di aprire lo sportello informativo perché questo costituirebbe lo svuotamento dei depositi soprattutto nel cantone tedesco vicino la Germania, in quello francese vicino allo Stato transalpino e nel canton Ticino vicino all’Italia.
Il blitz della GdF su impulso del ministro dell’Economia nei confronti dei 76 sportelli di banche svizzere ubicate in Italia, sembra fatto più per inasprire i rapporti che non per facilitarli. Quasi a voler indurre lo Stato elvetico a trincerarsi dietro la negazione alla collaborazione. Peraltro esso è già stato inserito nella white list avendo firmato le convenzioni con 12 Paesi, quindi non ha nulla da temere se non firmerà la convenzione con l’Italia.
Lo scudo fiscale ha lo scopo di far cassa, assicurando l’anonimato ai possessori di quei 100 miliardi di euro che verosimilmente rientreranno entro il 15 dicembre prossimo. Molti di tali capitali, resi così anonimi per legge, potranno essere utilizzati, ahinoi, anche per scopi non leciti.