Accesso al credito per le start up: Sicilia fanalino di coda

ROMA – Secondo i dati aggiornati al 14 luglio 2015 in Sicilia sarebbero nate circa 17 nuove start up in un mese. Il ritmo di crescita delle nostre imprese innovative è molto basso, lontano dal ritmo serrato che potrebbe portare anche all’apertura di una start up al giorno.
Il traguardo è molto lontano, anche in un’analisi di lungo periodo, e lo dimostrano i numeri: negli ultimi sei mesi sarebbero state registrate in Sicilia 53 nuove start up, a Milano ben 186. Mancano – come evidenziato recentemente in una nostra inchiesta – segnali di vivacità che sarebbero tipici di questo settore creativo.
La Sicilia frena le imprese innovative non solo perché ripropone in modo amplificato gli effetti della crisi, ma perché la macchina regionale non mette a disposizione degli innovatori locali gli stessi strumenti disponibili nel resto del mondo e in Italia.
È praticamente assente la banda larga e la burocrazie è lenta. Si lamenta anche la difficoltà di accesso ai fondi riservati alle start up, perché la necessità di un confronto diretto con le banche crea spesso ritardi e diffidenze. Si richiedono sforzi su sforzi aggiuntivi, ma strumenti come le misure offerte dal Ministero dello Sviluppo economico, sono giudicati dagli stessi appartenenti al settore come riferimenti importanti e un tentativo comunque da fare per ottenere un sostegno finanziario. In questo mese di luglio è stato lo stesso Mise a fornire dati sulle erogazioni dei Fondi di Garanzia destinati alle aziende innovative.
La Sicilia, a differenza soprattutto delle regioni del Nord, si trova in fondo alla classifica delle concessioni, perché sarebbero stati erogati solo 23 finanziamenti. Le start up censite dallo stesso ministero sono molte di più, dunque diverse rimangono senza sostegno. Nonostante questa prima e immediata discrepanza, il Ministero dello Sviluppo economico giudica il proprio strumento “di facile accesso”.
Sulla carta c’è un’effettiva convenienza, la garanzia copre l’80% del credito erogato dalla banca, alle aziende che presentano il proprio programma si concede fino a 56 mesi di credito, per un massimo di 2,5 milioni di euro per singola start u, ma evidentemente esistono comunque dei fattori di riflessione.
Le carenze regionali siciliane, unite allo scarso appeal che il Fondo ha sulle start up locali, crea un mix che – stando anche ai dati diffusi dall’ultimo rapporto del Ministero per lo Sviluppo economico – ci vede svantaggiati. Questa particolare difficoltà siciliana di accesso al credito non è, però, del tutto diversa da quella percepita nel resto d’Italia.