Esempi di risposte agli alert del Fisco
Un contribuente che ha ricevuto un alert basato su un incrocio tra reddito dichiarato e 770, riconoscendo l’errore ha provveduto al ravvedimento di circa 12.000 euro. Questa la sua risposta: Gentili signori, la presente in riscontro alla Vostra sotto riportata e-mail per segnalare che, verificata la correttezza di quanto mi avete comunicato e, quindi, l’erroneità della dichiarazione dei redditi da me originariamente presentata, nella giornata di ieri ho inviato dichiarazione integrativa relativamente al Modello Unico 2012 ed ho provveduto a versare le relative imposte, nonché interessi e sanzioni (ridotte con il nuovo ravvedimento). Spero davvero che il rapporto di collaborazione tra Fisco e contribuenti
possa sempre più migliorare, come auspicato nella Vostra comunicazione e come, devo ammettere, la segnalazione ricevuta dimostra. Resto a disposizione e saluto cordialmente. N.C. Oppure di chi non è d’accordo: Si ritiene che i compensi percepiti sono stati correttamente dichiarati e che nessuna correzione deve essere effettuata.
Nell’esprimere il proprio apprezzamento per il tenore della comunicazione inviata dall’Agenzia che si ispira alla collaborazione ed alla fiducia verso il contribuente, porge distinti saluti. P.R.
Informazioni condivise, trasparenza e collaborazione
Allo stato attuale l’Agenzia ha emanato tre provvedimenti in attuazione delle norme contenute nella legge di Stabilità 2015. Lo scopo è permettere ai cittadini di valutare se fornire chiarimenti all’Agenzia o rimediare per tempo a un eventuale errore commesso avvalendosi del nuovo ravvedimento e beneficiare, così, di una significativa riduzione delle sanzioni in base al tempo trascorso. La legge di Stabilità 2015, infatti, ha assegnato all’Agenzia delle Entrate il compito di condividere con il contribuente preventivamente ai controlli alcune informazioni in suo possesso. Ciò al fine di stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari e favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili.
Sulla base dei tre provvedimenti emanati a partire dal mese di maggio, sono state inviate ai contribuenti alcune comunicazioni riguardanti possibili anomalie relative a:
– rateizzazione delle plusvalenze e delle sopravvenienze attive;
– dati dichiarati ai fini degli studi di settore;
– informazioni inviate dai clienti dei titolari di partita Iva riguardanti i relativi fornitori ai fini del c.d. spesometro e compensi professionali certificati dai sostituti d’imposta nei modelli 770.