Catania – Sprechi e debiti per 100 milioni di euro. Il trasporto pubblico? “Mediocre”

CATANIA – Una città tutt’altro che vivibile, che ogni anno si attesta agli ultimi posti delle classifiche di vivibilità. È Catania, che alle velleità di metropoli contrappone una realtà ben diversa. Tanti i settori in cui la città è arenata da anni, senza che vi sia, almeno ad oggi, uno spiraglio di ripresa. L’ambiente, la mobilità, il verde e i rifiuti sono solo alcuni aspetti che denotano ritardi, spesso eclatanti, rispetto ad altre città.
Cartina al tornasole di questo stato di cose potrebbe essere considerata l’Amt, l’azienda municipale dei trasporti, la cui gestione e le cui sorti corrono parallele a quelle del Comune. L’azienda, infatti, soffre di un’immobilità e di oggettive difficoltà economiche: il debito complessivo che rasenterebbe i 100 milioni di euro, infatti, la rendono inefficiente, così come la mancanza di un serio piano industriale, nonché l’assenza di un piano di traffico urbano e di mobilità.
“Da alcuni mesi si è insediato il nuovo Cda – afferma Francesco Montemagno, capo gruppo del Pd in Comune – che, sino ad oggi, non ha prodotto neanche una bozza di piano industriale per affrontare, energicamente, le criticità dell’azienda che, in queste condizioni, è prossima al fallimento”. Di altra opinione, invece, Francesco Navarria, presidente della commissione consiliare sulle aziende partecipate, secondo cui se è vero che “Abbiamo ereditato una situazione disastrosa – spiega – è anche vero che il nuovo direttore e tutto il nuovo Cda stanno lavorando verso un risanamento dell’azienda: ad esempio a breve, attraverso i fondi europei, si potrebbe aprire la rimessa di Pantano D’Arci”.
In ogni caso, risanata o no, l’azienda presenta un parco auto non certo ecologico: su 400 mezzi solo 66 sono a metano, mentre quelli a biodiesel rimangono fermi in garage (così come i mezzi elettrici della Nettezza Urbana) e, nonostante l’assessore all’Ambiente del Comune, Domenico Mignemi, assicuri che “Abbiamo in cantiere vari progetti, ad esempio abbiamo fornito all’Amt autobus a metano, e presto ne compreremo degli altri”, fino ad oggi questi non sembrano aver sortito effetti sulla qualità dell’aria, né basterebbero a risolvere i problemi generali legati al traffico.
“L’amministrazione – scrive Montemagno in un’interrogazione al Sindaco – non è stata capace di adottare iniziative che consentano di alleggerire il centro storico ed evitare che centinaia di mezzi privati invadano le arterie cittadine bloccando i mezzi pubblici”.
Tanti altri, comunque, i fattori che fanno di Catania l’ultima città per vivibilità: secondo il rapporto stilato recentemente da Legambiente, infatti, la città etnea, oltre che per il “mediocre trasporto pubblico”, è ultima a causa di diversi fattori: spreca il 50% dell’acqua potabile della rete, depura soltanto un terzo dei suoi scarichi fognari, ha una percentuale di differenziata pari al 3%. E poi, il degrado urbano, l’assenza di un Piano regolatore e l’assenza di controlli e di educazione ambientale contribuirebbero a mantenere la città nella bassa classifica.
“Stiamo intervenendo – continua Mignemi: la raccolta differenziata è aumentata sensibilmente, arrivando quasi al 10 per cento e siamo certi aumenterà ancora grazie alla raccolta porta a porta e al posizionamento di nuovi cassonetti. Per quanto riguarda l’acqua – aggiunge – stiamo operando sulle tubature attraverso la segnalazione alla Sidra”.