Ddl acqua, approvati sei di 14 articoli

PALERMO – Seduta mattutina quella di eri all’Assemblea regionale siciliana, che si è tenuta dalle 10 circa fino alle 13. All’ordine del giorno il disegno di legge sulla ripubblicizzazione dell’Acqua, del quale sono stati finora approvati 6 di 14 articoli complessivi. L’esame del ddl in aula riprenderà lunedì 10 agosto alle ore 16 e si prevede di approvarlo entro la prossima settimana. Ma all’ordine dei lavori resta la approvazione del documento sul Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2014 (n. 1037/A).
Tornando agli articoli approvati in particolare è stato stabilito che l’acqua viene riconosciuta come bene pubblico, non assoggettabile a finalità di lucro, che gli ambiti territoriali ottimali (Ato) diventano 9. Gli Ambiti dovranno essere individuati dall’assessore all’Energia e coincideranno con le zone dei bacini idrografici. L’Assemblea territoriale che gestirà gli Ato sotto il profilo contabile, tecnico e amministrativo, è composta da sindaci dei Comuni che vi ricadono.
Vi saranno tre possibili modelli gestionali (pubblico, misto o affidamento ad un soggetto privato) da far individuare alle singole Autorità d’ambito. I concessionari avranno regole più severe da rispettare: la durata dei contratti di affidamento non potrà superare i 9 anni, e si applicheranno penali severissime, da 100 mila a 300 mila euro, nel caso in cui il servizio idrico venga interrotto per più di 4 giorni.
Fra le altre norme approvate, anche quella relativa ad un modello omogeneo di tariffe in tutta l’isola (si prevede la “progressiva definizione di un sistema tariffario tendenzialmente unitario” e la previsione di un “quantitativo minimo vitale” pari a 50 litri d’acqua al giorno da assicurare anche ai cittadini morosi.
La riforma sull’acqua in Sicilia interviene sui principi generali che individuano l’acqua come ‘bene comune’; sull’istituzione dell’Autorità di Bacino Unico Regionale; sull’individuazione degli Ambiti Territoriali Ottimali; sulla gestione del servizio idrico integrato; sulla gestione del sistema acquedottistico della Sicilia; sul personale delle soppresse Autorità d’Ambito Ottimali; sull’erogazione del quantitativo minimo vitale e infine sulle tariffe.
Per Anthony Barbagallo (Pd), relatore del ddl, “gli articoli più importanti sono stati approvati, l’unico scoglio che l’Ars potrebbe incontrare è sulla delimitazione degli ambiti di gestione. I bacini idrografici sono in Sicilia 102, ma la Corte Costituzionale ha previsto che l’accorpamento avvenga per zone omogenee e per motivi tecnici, che non corrispondano con i confini amministrativi”.
Margherita La Rocca Ruvolo (Udc), in una nota esprime soddisfazione “per l’approvazione del fondo di solidarietà nel ddl di riforma idrica. L’approvazione degli articoli 5 e 6 della legge sono fondamentali per uno storico cambiamento della gestione dell’acqua nella nostra regione facendo chiarezza sui confini gestionali e stabilendo dei limiti al gestore che così non avrà più campo libero su costi e tariffe”. Antonello Cracolici, capogruppo Pd all’Ars ha definito questa riforma “una strategia legislativa per favorire la gestione pubblica rispetto a quella privata”.