Pa: sedici principi devono comporre la “Carta della cittadinanza digitale”

ROMA – E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 187 del 13 agosto scorso la riforma della Pubblica amministrazione formata da 23 articoli, contenenti 15 deleghe al Governo. I decreti legislativi di attuazione della delega, anche se sottoposti al parere del Parlamento, sono di esclusiva competenza del Governo, che in questo caso è chiamato a legiferare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, e cioè entro il 28 agosto 2016.
Sul QdS, a partire da oggi, in più puntate saranno esaminati i 23 articoli con tutte le novità della riforma.
Nel dettaglio, il primo articolo della riforma Madia tratta della “Carta della cittadinanza digitale”.
“Al fine di garantire ai cittadini e alle imprese – è scritto nell’articolo 1 -, anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, il diritto di accedere a tutti i dati, i documenti e i servizi di loro interesse in modalità digitale, nonchè al fine di garantire la semplificazione nell’accesso ai servizi  alla persona, riducendo la necessità dell’accesso fisico agli uffici pubblici, il Governo è delegato ad adottare uno o più decreti legislativi volti a modificare e integrare,  anche disponendone la  delegificazione, il codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7  marzo 2005, n. 82, denominato Cad”.
I decreti saranno attuati nel rispetto dei seguenti principi e criteri:
a) individuare strumenti per definire il livello  minimo di sicurezza, qualità, fruibilità, accessibilità e tempestività dei servizi on line delle amministrazioni pubbliche, con specifici regimi sanzionatori e premiali per le amministrazioni stesse;
b) ridefinire e semplificare i procedimenti amministrativi, nell’ottica di dare una certezza ai cittadini nel rispetto del principio della trasparenza, ma anche dal punto di vista delle tempistiche;
c) garantire la disponibilità di connettività a  banda larga e ultralarga e l’accesso alla rete internet presso gli uffici pubblici, ma anche presso altre strutture che necessitano di questo servizio, dal settore scolastico a quello sanitario e turistico; così da consentire pagamenti digitali immediati, un livello diverso di alfabetizzazione e molto altro;
d) ridefinire il sistema pubblico di connettività al fine di favorire l’adesione al Sistema da parte dei privati;
e) definire i criteri di digitalizzazione del processo di misurazione e valutazione della performance per permettere un coordinamento a livello nazionale;
f) coordinare e razionalizzare la norma in modo da coinvolgere più amministrazioni al suddetto Spid (Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale di cittadini e imprese);
g) favorire l’elezione di un domicilio digitale da  parte di cittadini e imprese, in modo da poter interagire con l’amministrazione anche in caso di impossibilità dei singoli utenti;
h) semplificare le condizioni di esercizio dei  diritti e l’accesso ai servizi di interesse dei cittadini; 
i) razionalizzare gli strumenti di coordinamento delle Pa al fine di un risparmio nella spesa nei processi di digitalizzazione;
l) razionalizzare i meccanismi della governance;
m) semplificare le modalità di adozione delle regole tecniche e assicurare la neutralità tecnologica delle disposizioni del Cad;
n) ridefinire le competenze dell’ufficio dirigenziale dotato di adeguate competenze tecnologiche e manageriali, per la transizione alla modalità operativa digitale e dei conseguenti processi  di riorganizzazione finalizzati alla realizzazione di un’amministrazione digitale e aperta;
o) adeguare il testo delle disposizioni vigenti alle disposizioni adottate a livello europeo;
p) adeguare l’ordinamento alla disciplina europea in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche;
q) prevedere che i pagamenti digitali costituiscano il mezzo principale per i pagamenti  dovuti nei confronti della Pa;
r) indicare esplicitamente le norme abrogate.
 

 
Parlamento e Governo. Legge delega e decreti legislativi
 
La legge delega è la legge con cui le Camere possono attribuire al Governo il proprio potere legislativo: perché per il principio della separazione dei poteri, il Governo (titolare dell’esecutivo) non è titolare della potestà legislativa, ma può esercitare tale potestà, per volontà del potere legislativo attraverso una delega preventiva ed un’approvazione successiva alla volontà che si esprime.
La legge delega ha per oggetto il conferimento del potere normativo al governo e ha come contenuto:
-individuazione dell’oggetto della delega;
-individuazione dei principi e criteri direttivi, cioè le norme di carattere generale e i principi che regolano la materia;
-il termine entro cui la delega può essere esercitata.
Quindi per tornare alla Riforma Madia, il Parlamento ha stabilito che il Governo dovrà emanare i decreti legislativi entro 12 mesi dall’entrata in vigore della norma.

Puntata n. 1
(Continua)