Infrastrutture, la Sicilia è africana

PALERMO – Anche il governo nazionale ne ha preso coscienza: tra la Sicilia e il resto d’Italia c’è un ritardo infrastrutturale che in alcune componenti supera addirittura i trent’anni.
Un’Isola irredimibile, non esclusivamente per responsabilità sua, dove trovare soluzioni non è un affare immediato, perché c’è da scalare un muro fatto di numeri pesantemente in deficit. E anche quando i numeri siciliani combaciano o superano la media nazionale, i problemi risiedono nella qualità delle opere pubbliche che devono essere ricucite e rese nuovamente operative.
Intanto dalle strade ferrate alle autostrade passando per porti e aeroporti ci sono tentativi che si stanno compiendo, anche in vista del corridoio Scandinavia-Mediterraneo che passerà proprio dall’Isola. La strada resta comunque impervia e pericolosa.