Antiche incompiute, nuovi sprechi

PALERMO – Cambiano i tempi, ma non la sostanza. L’ultimo aggiornamento delle incompiute siciliane, dopo i grandi fasti dei decenni passati, è ancora all’altezza della storia di questa Regione che ormai ha ampiamente meritato, nella sua totalità, il titolo di incompiuta.
È sufficiente scorrere l’elenco delle oltre 200 opere mozzate, tra strade, scuole, impianti sportivi, depuratori, infrastrutture commerciali, per immaginare le potenzialità di un presente e un futuro profondamente diversi. Così è, del resto, nella parte settentrionale del Paese dove le altre regioni i finanziamenti li hanno giustamente spesi e nemmeno mettendosi tutte assieme riuscirebbero a raggiungere la quota complessiva delle incompiute isolane.
Anche in questo spazio si inserisce tutta la distanza infrastrutturale tra lo sviluppo dell’Isola e quello delle regioni economicamente più avanzate.