Owens era un giovane povero, nato da una famiglia di neri, e svolgeva lavori manuali, aiutando il padre e la famiglia.
Voleva studiare, ma allora il razzismo americano impediva ai neri le iscrizioni negli istituti pubblici se non avevano un lavoro e, incredibile, se anche il padre non avesse un lavoro. Ai neri, i bianchi statunitensi negavano le borse di studio. Chissà se ottanta anni fa avrebbero mai pensato che il loro presidente sarebbe stato un afroamericano.
Molta acqua è passata sotto i ponti e la questione razziale è via via scemata, anche se in alcuni stati del Sud ancora vi sono resistenze ad una completa integrazione fra bianchi e neri. In virtù di imprese straordinarie, come quella appena raccontata, tale integrazione si è potuta concretizzare, seppur lentamente in quasi un secolo.
Owens è un esempio da ricordare per la sua abnegazione, per la forza di volontà, per avere sfidato quei tempi e dimostrato che la persona umana può esaltare la sua condizione indipendentemente dal colore della pelle, dalla razza, dalla religione o da qualunque altro elemento discriminatorio.
Dopo diverse vicende, però, Mennea fu inserito nella delegazione, anche perché, il professore ragionava che all’altitudine di Città del Messico di metri 2250, ove l’aria è rarefatta, vi era una ragionevole probabilità che Pietro potesse vincere, non solo, ma anche battere il record mondiale.
Cosicché cominciò l’avventura messicana che ebbe il suo epilogo il 12 settembre 1979, quando la freccia del Sud, al termine dei duecento metri, dopo una partenza lenta, fece fermare il cronometro a 19 secondi e 72 centesimi, nuovo record mondiale. Esso è resistito per 17anni.
Ricordiamo Mennea per la sua caparbietà e la sua forza interiore che riusciva a spingere quella massa muscolare in maniera più forte della massa stessa.
Owens e Mennea sono due fulgidi esempi umani esaltanti, che dovremmo tenere sempre presenti nella vita di tutti i giorni, non tanto per ripetere quelle epiche imprese, quanto perché ognuno di noi, quando ce la mette tutta e quando è disposto a fare grandi sacrifici, può raggiungere qualunque meta. Basta volerlo!