PALERMO – Bilanci drammaticamente in rosso, un mostruoso numero di dipendenti, servizi alla collettività da terzo mondo e un gravoso fardello per gli Enti che ne fanno parte. Questo rappresentano, nella maggior parte dei casi, le aziende partecipate siciliane, il cui più che decennale fallimento è stato più volte certificato dalla Corte dei Conti.
Ad aggravare la situazione, ciò che avviene all’interno di molti Consigli di amministrazione, i cui componenti percepiscono corpose indennità senza che queste abbiano una diretta connessione con l’andamento dell’azienda in questione. In pratica, se le cose vanno bene o male non cambia nulla: alla fine tutti percepiscono tanti bei soldini e nessuno paga in caso di risultati negativi.
Anzi, ci correggiamo. Alla fine qualcuno paga, ma sono sempre i cittadini.