Caos rifiuti, l’assessore Contrafatto dovrà riferire all’Ars

PALERMO – Ci sono sviluppi sulla vicenda dei presunti cambi di casacca all’Ars per ottenere nomine di parenti. Il nuovo capogruppo del Movimento Cinquestelle all’Ars Giorgio Ciaccio infatti ieri si è trattenuto circa due ore negli uffici della Digos di Palermo, in qualità di persona informata sui fatti. Ciaccio aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo in seguito alle dichiarazioni che il deputato Udc, Giuseppe Sorbello, aveva fatto nel corso della seduta dell’Ars nel mese di aprile. Quel giorno ( 9 aprile) si discuteva della legge di riforma delle Province e Sorbello aveva detto: “Io sono forse uno dei pochi che non ha avuto niente… Molti di quelli che hanno cambiato casacca in questo parlamento hanno avuto nomine a iosa di parenti, di amici e amici degli amici…”.
Ieri il deputato grillino ha confermato quanto riferito con l’esposto ribadendo alla polizia giudiziaria che deve essere Sorbello, se sa, a riferire nomi e cognomi. Ciaccio ha inoltre riconsegnato il materiale allegato all’esposto, il resoconto stenografico e un cd con la video ripresa della seduta dell’Ars del 4 aprile: il primo cd infatti era risultato illeggibile. La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti e senza alcuna ipotesi di reato. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Bruno Brucoli.
 
Altre indagini sono in corso e riguardano la gestione dei rifiuti in Sicilia, che ha visto l’avvento e il successivo fallimento dell’attività degli Ato (Ambiti territoriali ottimali). Portavoce dell’emergenza di questo delicato settore è Pietro Alongi, che nel corso dell’ultima seduta a Palazzo dei Normanni è intervenuto chiedendo al governo regionale “di ridisegnare la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, prendendo fra l’altro spunto, da un ventilato commissariamento da parte del governo nazionale che ha annunciato la diffida di quello regionale affinché questo operi la riduzione degli Ato da 18 a 5, faccia crescere la raccolta differenziata che oggi è la più bassa d’Italia, ferma al 9%, sani i debiti accumulati in questi anni dalla mala gestione del sistema dei rifiuti: oltre due miliardi”.
 
Ieri Alongi ha chiesto al presidente della commissione Antimafia, Nello Musumeci, proposta che è stata accolta, di convocare l’assessore Vania Contrafatto, per una seduta nella quale affrontare questo tema.
 
“L’allarme in questo senso, lanciato dalla direzione investigativa antimafia (Dia), è preoccupante – ha detto Alongi – perché se la lentezza della politica finisce per favorire la mafia la quale fa affari oltremisura con la gestione dei rifiuti nell’Isola, viene difficile non pensare che la stessa criminalità organizzata possa avere una sua longa manu in luoghi istituzionali. L’assessore Contrafatto sta lavorando col giusto impegno, quindi riteniamo sia indispensabile che la stessa venga in commissione a esporre il piano del governo regionale per far uscire la Sicilia da un’emergenza che sta diventando catastrofe”.
 
Alongi si è detto certo che “le indagini della magistratura andranno fino in fondo e che chi si sta arricchendo grazie alla connivenza con le zone grigie della pubblica amministrazione venga smascherato, punito e messo in condizioni di non reiterare. Ma, se la politica dovesse far melina, io non ne voglio esser complice e, per questo, non escludo un mio intervento diretto con un esposto in Procura”.