Ambiente, la Sicilia è in Africa

PALERMO – Ci stanno provando in tutti i modi sia da Roma che da Bruxelles, ma pare proprio che la Regione in Europa non ci voglia stare. Da una parte con le buone, finanziando interventi per bonificare le discariche illegali o avviare i lavori per i depuratori, e dall’altra con le cattive, minacciando e confermando le sanzioni a cui presto potrebbero aggiungersene delle altre.
L’ultima frontiera escogitata dal governo romano si chiama “commissariamento”, cioè i famosi poteri sostitutivi anticipati nello Sblocca Italia, perché Roma non ci sta a pagare le multe causate dai ritardi isolani e dall’assenza di una normazione adeguata che ancora lamenta l’assenza di un piano dei rifiuti e un piano di risanamento della qualità dell’aria aggiornati.
La situazione resta statica, vale anche per le discariche siciliane ancora da bonificare dopo la sentenza di condanna all’Italia dello scorso dicembre.