Ma la supposizione non è logica. Perché se è vero che da un canto i creditori anticipano le spese per la pubblicazione delle aste giudiziarie, dall’altro è vero che, una volta venduto l’oggetto dell’asta, le spese rientrano. Dunque il creditore chiude in pareggio, ma ha un vantaggio: recuperare risorse dalla vendita, che vanno a coprire in tutto o in parte il proprio credito. Diversamente esso rimane incagliato, senza sbocco.
Anche i professionisti delegati sono danneggiati dal blocco delle vendite conseguente alla mancata pubblicazione delle aste sui quotidiani, perché non possono portare a termine l’incarico ricevuto dal giudice delegato. Lo stesso giudice continua a mantenere nel suo ruolo fascicoli inevasi per mancanza di sbocco.
Come si vede, questa situazione danneggia tutti e non avvantaggia nessuno. Ma c’è di più. Gli immobili che non si sono più venduti si deprezzano, perché quando un’asta è deserta (ed è deserta perché non ci vanno gli interessati) il giudice, di norma, ribassa il prezzo della successiva asta, per rendere più appetibile l’immobile. Certamente, senza informazione l’attività resta bloccata.
Alla grave situazione descritta, il Parlamento ha posto rimedio con la conversione del citato Dl nella legge 132/15. Nella nuova formulazione dell’articolo 13 è scritto che è il giudice delegato a decidere di effettuare la pubblicazione, anche su richiesta del creditore. Cosicché il dominus è il giudice, il quale fa sicuramente l’interesse generale e mai segue l’interesse di parte.
Cosicché la ruota si sta mettendo di nuovo in movimento, per ripristinare il giusto rapporto in questo versante e osservare la necessità che gli immobili (e non solo) oggetto delle aste giudiziarie vengano venduti presto e al prezzo più alto possibile.
Infatti a una maggiore informazione corrisponde spesso una maggiore partecipazione. La maggiore partecipazione, sovente, fa aumentare il prezzo di aggiudicazione, con beneficio evidente per creditore, debitore e ruolo del giudice.
Ripristinata la situazione quo ante, ci si attende una rapida normalizzazione di tutto il settore.