Regione siciliana asservita ai sindacati nella gestione del personale

PALERMO – È ancora tutta da definire la mobilità del personale della Regione siciliana. Governo e sindacati hanno fissato per la prossima settimana il confronto sui criteri per il trasferimento dei dipendenti dettato da esigenze dell’amministrazione. Lo annuncia il Cobas Codir, in un comunicato pubblicato sul proprio sito web. Si legge nella nota: “La conclusione del tavolo tecnico convocato nei giorni scorsi, per definire criteri e modalità di tre accordi: mobilità, Famp 2015 e riduzione dei permessi e delle aspettative sindacali, è stata rinviata a martedì prossimo, 22 settembre".
Il tavolo tecnico con l’assessore alle autonomie locali e Funzione Pubblica Giovanni Pistorio, e le rappresentanze dei lavoratori, si è aperto una settimana fa per la legge regionale di stabilità 9/2015, che impone la riorganizzazione della macchina burocratica entro 180 giorni dall’entrata in vigore della norma. E, tra le questioni da trattare, c’è anche la “mobilità infradipartimentale ed interdipartimentale”, come chiarisce la direttiva dell’assessore Pistorio inviata il 9 settembre scorso all’Aran Sicilia, l’agenzia per la rappresentanza negoziale della Regione.
Dirigenti e personale possono essere trasferiti in sedi che si trovano ad una distanza non superiore a 50 chilometri dall’ufficio di appartenenza. A deciderlo è la stessa amministrazione. Per “particolari motivate esigenze – si legge nella direttiva – al fine di assicurare la piena efficienza organizzativa  produttiva per attività ritenute strategiche o per processi di riorganizzazione dell’amministrazione, i dirigenti generali e i dirigenti preposti agli uffici devono potere individuare anche nominativamente il personale della categoria idonea ed in possesso dei requisiti e dell’esperienza professionale adeguati al conseguimento degli obiettivi ad essi assegnati o necessari per l’efficienza dell’apparato”. Il fine è quello di “assicurare il buon andamento dell’amministrazione e l’interesse pubblico sotteso”.
Per la mobilità interdipartimentale, in mancanza di accordo tra gli assessori preposti ai vari rami dell’amministrazione o per casi più complessi per tipologia o entità di personale, può intervenire la giunta di Governo.
Ancora buio, dunque, sui criteri di assegnazione, che, come si legge nella direttiva Pistiorio “devono essere individuati in sede di contrattazione”. Il governo ha scritto all’Aran per definire la trattativa “in tempi brevissimi”, ma a distanza di dieci giorni è ancora bloccata nei tavoli di discussione.