Il verbo che ognuno di noi dovrebbe usare nella vita è fare. Quando qualcuno prospetta ipotesi e possibili soluzioni a un problema, la risposta dovrebbe essere secca: Do it (fallo).
Fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, dice un vecchio motto. Purtroppo la stragrande maggioranza delle persone è parolaia, tanto secondo loro le parole non fanno male. E invece sbagliano, perché anche quelle più inconcludenti, proprio perché tali, pesano per la loro inconcludenza. Non parliamo delle altre che, invece, fanno fori nell’insipienza e nella stupidità. Infatti, Manzoni, assimilava le parole alle pietre.
Bisogna fare e non cincischiare, essere concreti, fissare obiettivi e mettere ogni mezzo per raggiungerli, senza esitazioni e con molta determinazione.
In una Comunità, purtroppo l’esempio dei parolai viene dato da chi esercita immeritatamente la politica. Ma non sono i soli che promettono e promettono, ma poi non mantengono mai.
Nonostante ciò, il popolo bue gli rinnova la fiducia, votandoli, con ciò facendo venire meno un pilastro della democrazia che correla il consenso al mantenimento degli impegni.
Fare è una mentalità, uno stato d’essere. Si è concreti e operativi oppure fannulloni. Dipende da come si imposta la propria vita, dalla voglia (se c’è) di migliorarsi continuamente, dallo spirito di sacrificio che consiste nel rinunziare ad attività che si vorrebbero fare per percorrerne altre che, invece, si debbono fare.
Ecco un altro valore che va tenuto presente: il dovere. Ognuno ha l’onere di compiere il proprio dovere e solo dopo essere arrivato a raggiungerlo può chiedere compensi o contropartite.
In una Comunità, ove vige il valore dell’equità, nessuno dovrebbe pensare di fare il furbo, ricevendo di più di quanto dà, sia in termini materiali che in termini morali. Dare e fare dovrebbero essere i due verbi costanti nella nostra vita, emarginando il loro contrario.
Se ognuno facesse e desse agli altri, realizzerebbe un circuito virtuoso al termine del quale chi ha cominciato questo percorso alla fine riceve, senza avere nulla chiesto.