Trapani – Imprenditoria in grande crisi reggono solo le esportazioni

TRAPANI – Quale quadro esce fuori dalla provincia trapanese in piena crisi economica? A leggere il rapporto redatto dalla Camera di commercio provinciale, non c’è da stare molto allegri.
Un primo dato: quante aziende hanno chiuso i battenti nel 2008? La risposta è 3.544 a fronte di 2.905 iscrizioni con un saldo (differenza tra imprese “nate” e “cessate”) negativo per 926 unità, il più alto degli ultimi dieci anni. Nel numero delle cessazioni hanno inciso anche gli imprenditori agricoli con volume annuo d’affari inferiori a 7.000 euro che potevano, se in possesso del requisito di cui sopra, cancellarsi mantenendo la partita Iva. Arretra anche la pesca con un tasso di decrescita del 3,2% rispetto al 2007. Saldi in negativo contenuto anche per l’industria manifatturiera: il trend 2008 (meno 0,9%) è inferiore al 2007 (1,3%) dato pressoché stabile anche nel commercio (meno 0,8% di saldo negativo rispetto all’anno prima).
Settore trainante storico dell’economia provinciale è il comparto edile, ma anche qui sembrerebbe sorgere qualche preoccupazione: il settore cresce pochissimo con lo 0,74% rispetto al 2007 tra iscritte e cessate,  brutte notizie anche dal turismo che passa da un tasso di crescita del 4% del 2007 al 2% del 2008.
Almeno una nota positiva ricavata dal rapporto: cresce in maniera sostenuta il settore dei servizi alle imprese piuttosto che alla persona, uno dei motivi potrebbe essere quello dello sbocco lavorativo per quanti non riescono a trovare altra forma di occupazione.
Il tessuto imprenditoriale trapanese si conforma sempre di più come orientato al terziario (42% delle imprese registrate) seguito dal settore primario (37% di imprese registrate). Frenano le società di capitali (meno 5,2% in meno rispetto al 2007) e di persone (meno 11%, peggior tasso degli ultimi 10 anni), crescono, in controtendenza, del 4,5% le cosiddette “altre forme”. L’imprenditoria in rosa, al contrario, tiene rispetto al momento complessivamente difficile.
Da questa sintesi, però, emergono anche dati che fanno intravedere un po’ di luce. Tengono le esportazioni: con il settore delle bevande vinicole (il 28,9% destinato soprattutto alla Svezia) e risulta in crescita il marmifero (verso Arabia Saudita e Marocco, ormai secondo acquirente nel 2008 dopo i sauditi).
 

 
Il presidente Pace. “Le istituzioni facciano la loro parte”
 
TRAPANI – Per il presidente della Camera di commercio trapanese, Giuseppe Pace spiega così l’attuale momento: “I vari settori presentano cali non indifferenti, a prova di come le aziende stiano soffrendo a causa della crisi economica.
Il momento è difficile, ma assieme ai dati negativi emergono anche segnali confortanti che lasciano sperare per il futuro.Il sistema produttivo trapanese sta reggendo all’onda d’urto della crisi economica mondiale. Basti ricordare l’export, che si è difeso più che bene con più di un comparto che ha registrato segnali positivi, come le bevande e il marmo, per non parlare del Pil superiore alla media regionale. Insomma, ci sono tutti i presupposti per una ripresa: le imprese hanno mostrato la volontà di non cedere al momento di difficoltà”.
Sul ruolo delle Istituzioni pubbliche, aggiunge: “Le imprese stanno facendo la loro parte, ma non vanno certamente lasciate sole. Per questo mi auguro che gli attori pubblici colgano l’importanza del loro ruolo”.