Università, l’Italia riparta dal Sud

ROMA – Per far tornare l’Italia a crescere occorre ripartire dal Sud: è la ‘sfida’ che il mondo accademico ha lanciato ieri, presentando all’Università La Sapienza di Roma un progetto culturale per lo sviluppo del Mezzogiorno.
Al centro del progetto, l’impegno delle Università del meridione, con l’Ateneo romano come capofila, per promuovere il Sud.
Un progetto voluto dall’A.Pro.M. (associazione per il progresso del Mezzogiorno), nella quale confluiscono uomini delle istituzioni, della magistratura, del mondo accademico, delle professioni e dell’imprenditorialità del Sud.
Gli atenei che si ritrovano nel progetto puntano a un nuovo network territoriale di soggetti e competenze capaci di innescare le trasformazioni virtuose, di innovare i processi, facilitare le concertazioni, rafforzare le decisioni e individuare gli obiettivi per le comunità locali del Sud.
“Siamo convinti – ha spiegato il rettore de La Sapienza, Eugenio Gaudio – che il Sud rappresenti un territorio decisivo per osservare gli effetti di politiche pubbliche finora disattente e talvolta superficiali, che hanno prodotto vere e proprie dinamiche di esclusione di segmenti importanti della società – ha aggiunto – e l’università ha tutti gli strumenti per contribuire a una inversione di rotta. Solo con un network di saperi, conoscenze e azioni concrete e positive si può immaginare una strategia di contrasti davvero efficace, a partire dalle risorse già presenti nel nostro Mezzogiorno”. Per il rettore dell’Università di Tor Vergata, Giuseppe Novelli, “bisogna fare in modo che l’università entri nelle piccole e medie imprese, che sono la spina dorsale dell’economia italiana e del Sud”.
 
Oggi queste aziende non si possono più permettere di fare ricerca e innovazione, essenziali per crescere, e dunque “sia l’università a fornire capitale umano alle Pmi, a fornire idee nuove”. A.Pro.M. ha organizzato per il 9 e 10 ottobre 2015 un convegno a Capri, dal tema “Mezzogiorno: ristagno o sviluppo”, con l’obiettivo, ha spiegato Gaudio, di discutere i dati della situazione del Sud mettendo in comune le competenze.