Senza idrocarburi la Sicilia si ferma

PALERMO – Le trattative sono soltanto all’inizio, ma la corsa del referendum non si ferma. Dieci Consigli regionali hanno manifestato la loro opposizione alla politica energetica del governo e adesso, in attesa che l’iter referendario faccia il suo corso, ci si aspetta un confronto serrato per bloccare il passaggio del controllo della politica energetica a Roma.
Per la Sicilia, che in seguito al recente voto all’Ars non si è associata al novero delle regioni referendarie, la situazione è ancora più complicata. Nell’Isola si prevedono investimenti colossali per la riconversione della raffineria gelese e per le attività di ricerca nuovi pozzi, ma c’è anche un comparto intero che sulla produzione di idrocarburi liquidi e gassosi tiene in piedi una parte consistente del comparto produttivo. E questo il governatore Crocetta lo sa bene.