Nel 2014 fuggiti 9.000 siciliani. Molti i giovani in cerca di futuro

PALERMO – Valigia in mano e competenze da spendere all’estero: anche nel 2014 la Sicilia continua a confermarsi come una terra fin troppo arida, da cui scappare non appena se ne abbiano le possibilità. Questa sinteticamente è la conclusione che si può trarre dall’analisi del “Rapporto italiani nel mondo 2015” pubblicato lo scorso 6 ottobre dalla Fondazione Migrantes.
Nell’ultimo decennio la migrazione italiana è cresciuta notevolmente e si è passati dai 3.106.251 di iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero) del 2006 ai 4.636.647 del 2015, registrando una crescita del +49,3%. Di questi 4.636.647 cittadini iscritti all’Aire, precisamente il 15,3% (oltre un emigrato su dieci) proviene da un’unica regione, ovvero la Sicilia (713.483). Così, ancora una volta l’Isola si conferma come la prima regione di provenienza degli italiani residenti all’estero. A seguire ritroviamo la Campania, il Lazio e la Calabria. Complessivamente, è possibile rilevare una composizione prevalentemente meridionale: infatti, ben il 51,4% degli emigrati è di origine meridionale (Sud: 1.560.542 e Isole: 822.810); il 33,2% è partito dal Settentrione (Nord Ovest: 772.620 e Nord Est: 766.900) ed infine il 15,4% è originario di una regione del Centro Italia (713.775).
Se quello appena evidenziato è il bilancio complessivo degli italiani residenti all’estero, adesso osserviamo le dimensioni del fenomeno nel 2014. L’Isola è la seconda regione per numero di partenze: in 8.765 hanno abbandonato la Sicilia; dunque, ben l’8,6% degli emigrati 2014 proviene dalla nostra regione (complessivamente le partenze da gennaio a dicembre 2014 sono state pari a 101.297). Mentre la regione che ha fatto registrare il maggior numero di partenze per lo scorso anno è la Lombardia (18.425, circa il 17% del totale). Per il 2014, le mete maggiormente gettonate si collocano in ambito europeo: al primo posto troviamo la Germania con 14.270 trasferiti, a seguire troviamo il Regno Unito (13.425), la Svizzera (11.092) e la Francia (9.020).
Ad espatriare sono in particolare i giovani (oltre il 44% nella fascia di età 25-39 anni), mentre la percentuale di ultracinquantenni si attesta al 15,7%, in diminuzione rispetto al 2012 (18%). Per quanto concerne il titolo di studio, nel 29,9% dei casi gli individui che si trasferiscono all’estero hanno un diploma di scuola superiore, con una leggera prevalenza degli uomini (il 30,5% contro il 29,0% delle donne). Altrettanto rilevante è la quota di emigrati con competenze universitarie.
Purtroppo, molto spesso sono proprio le negative condizioni economiche a spingere i siciliani ed i meridionali a trovare maggiore fortuna all’estero: infatti, non è certamente un caso se la stragrande maggioranza dei residenti all’estero è originario del Mezzogiorno d’Italia. Molte volte, si tratta invece del completamento di un percorso che inizia a livello scolastico ed universitario. Infatti, sempre più numerosi sono gli studenti che fanno esperienza all’estero negli anni del liceo e dell’università, nell’ambito di progetti come Intercultura, Erasmus ed Erasmus +. Di conseguenza, altrettanto spesso il naturale sviluppo del suddetto percorso sarà la ricerca di un posto di lavoro all’estero.
In conclusione, non può che risultare allarmante la lettura dei suddetti dati, poiché una così consistente fuga dall’Isola unita al sempre più contenuto numero di nuovi dati, condurrà irreparabilmente all’invecchiamento della popolazione e ad un progressivo spopolamento.