Inchiesta Anas, la “Dama Nera” non risponde alle domande del Gip

ROMA – Antonella Accroglianò non risponde al gip Giulia Proto ma tramite il suo legale si dice pronta a collaborare con gli inquirenti, nell’ambito dell’inchiesta sul giro di tangenti dell’Anas. La donna, dirigente dell’ufficio tecnico, è stata denominata ‘Dama nera’, ed è finita in carcere la scorsa settimana con altre quattro persone.
Altri cinque, tra cui l’ex sottosegretario Luigi Meduri, sono invece stati messi agli arresti domiciliari.
“La dottoressa ha bisogno di tempo per leggere gli atti e selezionare tutti gli argomenti con cui dovrà parlare con il pubblico ministero”, ha affermato l’avvocato Giancarlo Pittelli, difensore della Accroglianò. La dirigente, arrestata nell’ambito dell’inchiesta su un giro di corruzione, si è avvalsa della facoltà di non rispondere nel corso del suo interrogatorio di garanzia.
“Nei prossimi giorni – ha continuato Pittelli – prenderemo contatto con il pm”. Altri indagati, tra i quali l’ex sottosegretario al ministero delle infrastrutture Luigi Giuseppe Meduri (il cui interrogatorio di garanzia è previsto per i prossimi giorni), sono finiti invece ai domiciliari.
Sul conto di Giovanni Parlato, difeso ancora dallo stesso avvocato Pittelli, il penalista ha spiegato: “C’è stata semplicemente un’apertura in relazione alla dazione di alcuni soldi”. Il funzionario della società autostrade, Giovanni Parlato, finito in carcere con l’accusa di corruzione, nel corso dell’interrogatorio di garanzia avrebbe cominciato ad ammettere le proprie responsabilità fornendo agli inquirenti riscontri. Gli interrogatori di garanzia hanno riguardato ieri le persone raggiunte da provvedimento di custodia cautelare in carcere: oltre a Antonella Accroglianò e Parlato, hanno svolto l’atto istruttorio anche gli altri dirigenti Oreste De Grossi, Antonino Ferrante e Sergio Lagrotteria.
Parlato, secondo quanto riferisce il suo difensore, “ha fatto ammissioni relative all’episodio principale” contestato dalla Procura e relativo al ritrovamento di 25 mila euro, frutto della mazzetta, sul sedile della sua macchina, avvenuto nel maggio di quest’anno nel corso di una perquisizione svolta nel magggio dalla Guardia di Finanza.
Gli interrogatori di garanzia hanno riguardato oggi le persone raggiunte da provvedimento di custodia cautelare in carcere: oltre a Antonella Accroglianò e Parlato, hanno svolto l’atto istruttorio anche gli altri dirigenti Oreste De Grossi, Antonino Ferrante e Sergio Lagrotteria. Per domani è fissato quello all’ex sottosegretario alle Infrastrutture, Luigi Giuseppe Meduri.