Venturi, 400 milioni di euro per l’indotto ma dal Gruppo Fiat solo silenzio

PALERMO – “La nostra Isola ha la necessità di avere un piano industriale organico, serio che miri allo sviluppo partendo dai settori strategici per la nostra economia: turismo, cantieristica navale, produzione automobilistica, infrastrutture stradali e ferroviarie. L’assessore all’Industria Marco Venturi rilancia l’impegno del Governo regionale per lo sviluppo dell’Isola, commentando così, le linee guida della politica industriale dell’esecutivo. Questo è quanto dichiarato a Trabia intervenendo all’XI congresso provinciale della Uilmn Palermo, alla tavola rotonda dal titolo “Crisi in Sicilia”, svoltasi venerdì 6 ottobre.
Non un’esternazione di principio quella Venturi, bensì di programma, come si evince dal discorso pronunciato sulla “patata bollente” Fiat.
“La posizione della Regione sulla questione Fiat – ha dichiarato l’assessore – è chiara. Per noi è fondamentale che Fiat resti a Termini Imerese. Ma è altrettanto importante che lo faccia decidendo di produrre vetture, magari puntando su quelle ecologiche. Non ci interessa molto un’ipotesi di riconversione che punti all’assemblaggio. Abbiamo messo a disposizione ingenti risorse, oltre 400 milioni, l’Ars ha varato la legge sul credito di imposta. Siamo inoltre disponibili ad investire sul territorio per migliorare le infrastrutture stradali, portuali e su rotaia”.
Venturi, offre al gruppo di Torino un impegno concreto del Governo regionale, giunto sino alla ragguardevole cifra complessiva di 400 mln di euro.
L’assessore non si limita a “porgere la mano” a Marchionne, allo stesso modo, chiede un impegno a lunga durata e con un preciso piano industriale di sviluppo per il sito palermitano.
“Il Lingotto deve pensare ad un investimento produttivo – ha sottolineato Venturi – a lungo termine che contribuisca anche a far crescere il tessuto dell’indotto. Adesso dobbiamo aspettare che Fiat presenti il piano industriale. Solo dopo potremo valutare e prendere in considerazione eventuali alternative. Noi però puntiamo sull’industria torinese”.
Dunque, dopo l’ennesimo rilancio del Governo Lombardo, si attende di scoprire i contenuti del nuovo piano industriale della Fiat, non ancora rivelato alla stampa dai vertici aziendali dell’azienda torinese. Dal mondo politico-parlamentare dell’Ars, si alza la voce del presidente dell’Assemblea regionale siciliana Francesco Cascio.
“Il re è nudo. è tramontata la speranza che ancora una volta fosse possibile salvare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese, mettendo sul piatto una bella fetta di soldi della Regione”. Lo scetticismo di Cascio sul buon esito della trattativa è avallato dalla dismissione produttiva del sito palermitano.
Il Qds sin dall’inizio della vertenza Termini Imerese ha proposto una soluzione della vicenda, puntando: ad una riqualificazione in senso turistico del sito (rafforzando il piano dei servizi del settore della Regione) e al contempo, valorizzando anche il settore delle bioenergie, strategico per l’Isola. All’ennesimo rilancio d’investimento da parte di Venturi, il Gruppo Fiat, ha fatto sapere che “non vi è stato nessun segno di cambiamento rispetto alla posizione espressa da Marchionne a Palazzo Chigi”.