Tumori infantili, in Sicilia l’80% dei bimbi guarisce

PALERMO – Corsi di informatica, di lingue, stage nelle imprese e preparazione ai test d’ingresso all’Università. Questo il nuovo progetto “Il futuro che vorrei” dell’Aslti, l’associazione per la lotta alle leucemie e ai tumori dell’infanzia che ha sede all’Ospedale Civico di Palermo.
 
Si tratta di un piano per l’offerta di percorsi formativi per il reinserimento sociale e professionale di adolescenti guariti dal tumore, attraverso la costituzione di una rete tra l’ospedale e le risorse pubbliche e private del territorio. A Palermo, sono già partiti i corsi di informatica rivolti a giovani tra i 16 e i 24 anni che hanno combattuto e sconfitto leucemie, linfomi e tumori solidi. L’obiettivo della formazione, con accreditamento e riconoscimento del titolo, è di incrementare le conoscenze e le competenze dei ragazzi spendibili poi nel mercato del lavoro. L’Aslti vuole, con questa iniziativa, sensibilizzare aziende, imprese e enti a accogliere i ragazzi per stage di formazione che rappresentino in seguito una reale possibilità di ottenere un posto di lavoro. Attualmente, sono stati scelti 10 ragazzi e di questi 5 in questo momento stanno frequentando il corso di informatica.
La peculiarità di questo progetto, per quanto riguarda il corso di informatica, sta nel fatto che il corso si tiene proprio nell’ospedale nel quale i ragazzi sono stati curati perché l’ospedale non sia solo un luogo di cura ma anche di formazione per il proprio futuro.
L’Aslti (associazione siciliana lotta alle leucemie e ai tumori infantile) – Onlus “Liberi di crescere” è l’associazione dei genitori dei bambini affetti da malattie oncologiche curati presso l’Unità Operativa di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale dei bambini di Palermo, il Civico.
È nata nel 1982 per iniziativa di un gruppo di genitori convinti che attraverso la collaborazione tra i medici ed i genitori si potesse creare attorno al bambino malato un ambiente a sua misura nel quale le cure mediche si unissero all’amore e alla considerazione della persona-bambino con le sue specifiche e particolarissime esigenze.
L’ospedale a misura di bambino oggi sembra una ovvietà ma è una conquista abbastanza recente ed ha prodotto grandi benefici nella cura di malattie gravi che incidono in maniera spesso rilevante sulla vita del bambino e della sua famiglia.
Abbiamo sentito Ottavio Ziino, a capo del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Arnas Civico e Di Cristina a Palermo.
Dottore Ziino, quali sono gli ultimi dati che riguardano i tumori infantili in Sicilia?
“Ogni anno, ci sono tra i 120 e i 130 casi di tumori infantili. Sono dati stabili, nel senso che non c’è stato un aumento negli ultimi venti anni”.
Quali sono i tumori più frequenti?
“Mentre nell’adulto prevalgono i carcinomi, tumori maligni di derivazione epiteliale, molto rari in età pediatrica, nel bambino prevalgono i tumori di derivazione embrionale e connettivale (come i sarcomi). Il gruppo a maggior frequenza è quello delle leucemie (33%), seguono tumori del sistema nervoso centrale (22%), i linfomi (12%), il neuroblastoma (8%), i tumori renali (7%), i sarcomi dei tessuti molli (7%), e i sarcomi ossei (7%). Le percentuali variano secondo la fascia d’età. Altri tumori ancora più rari sono il retinoblastoma, l’epatoblastoma, i tumori a cellule germinali e altri ancora, che rientrano nel gruppo dei Tumori rari propriamente detti (Trep).
Che percentuale di guarigione viene riportata in Sicilia?
“Siamo all’80 per cento, in certi casi anche superiore”.
Una percentuale che fa ben sperare. Quali sono i vostri punti di forza?
“Le cure e l’efficacia del sistema di sorveglianza che inizia dal pediatra di famiglia e continua negli ospedali”.
Quali sono le cause dei tumori infantili?
“Genetiche, non nel senso di trasmissione genetica ma nel senso di mutazione”.
E le cause ambientali?
“Di solito non incidono in età pediatrica per questo tipo di tumori perché l’esposizione è troppo riduttiva rispetto alla vita di un adulto”.