Nel 2008 raccolte 3.800 sacche. Sicilia, pochi i donatori giovani

GELA (CL) – L’allarme influenza A H1 N1 si ripercuote anche sulle associazioni che si occupano della raccolta di sangue non solo a causa della preoccupazione per una pandemia, ma il calo delle sacche che comporta.
L’ Adas (associazione donatori autonoma di sangue) di Gela è in fermento per organizzare la vaccinazione di massa fra i sui donatori della città e del comprensorio per non rischiare un calo significativo nel trend che è riuscito a conquistare a fatica negli ultimi sette anni di attività e che l’influenza dilagante potrebbe spazzare via nella prossima stagione invernale lasciando in panne il centro di talassemia che assiste 130 pazienti che si rivolgono all’ospedale di Gela. “Chiedere di essere vaccinato – dice il presidente dell’Associazione gelese, Felice Damaggio – è fondamentale per i donatori che devono mantenersi in buona salute per potere donare il sangue e mantenere l’autosufficienza che abbiamo raggiunto da qualche anno, visto che questo prezioso liquido non può essere acquistato in farmacia ma può essere solo donato dall’uomo con un atto di generosità. Per questo siamo preoccupati per gli effetti che la diffusione dell’influenza A potrebbe avere anche sulla raccolta di sangue nel comprensorio di Gela che comprende anche Mazzarino e Butera”.
In città sono circa 2800 i donatori su una popolazione di 75.000 abitanti, diecimila sono le sacche di sangue raccolte in tutta la provincia mentre il fabbisogno medio è di 12.500. Ne mancano quasi tremila. A Gela l’ADAS, con Mazzarino e Butera ha raccolto nel 2008, 3400 sacche e con la Fratres di Niscemi, è a quota 3800 sacche. A Mazzarino in 5 anni le donazioni sono passate da 44 a 661, con un incremento del 1.500% ; mentre a Butera l’anno scorso si è riusciti a raggiungere quota 280.
“I risultati raggiunti a Butera e Mazzarino sono eccezionali – riprende Damaggio – meno confortanti quelli di Gela che aumenteranno l’incremento di 20 sacche. La proiezione del dato per il 2009 è di 3550 nel comprensorio: 2800 sacche raccolte a Gela; 100 in più rispetto all’anno scorso per Mazzarino e 50 in più per Butera. Un bel risultato rispetto alle 1300 sacche di Gela del 2002, mentre la raccolta non toccava i centri limitrofi. Con le raccolte esterne siamo riusciti a raggiungere l’autosufficienza ed a potere fornire 700 sacche agli ospedalei di Caltanissetta, Agrigento e Cefalù”.
In linea generale la Sicilia ha un deficit nelle disponibilità di sangue. Fa eccezione Ragusa con 26 mila sacche in un anno. Solo il capoluogo è capace di raggiungere 14 mila donazioni. Senza Ragusa, centri di cardiochirurgia e di trapianto come il Garibaldi o il Cannizzaro a Catania, l’Ismett a Palermo, potrebbero chiudere. “I risultati dei comuni minori – continua Damaggio – e i piccoli passi del comune più popoloso ci induce ad una riflessione amara: i giovani che dovrebbero essere la fonte viva del sangue hanno abitudini discutibili che non aiutano la raccolta. Magari si avvicinano ai punti mobili di raccolta ma l’alimentazione sbagliata, l’uso di acool o droga non permettono la donazione e questo non favorisce il ricambio generazionale con i primi donatori di 30 anni fa”.
 

 
Focus. Le giornate della donazione a scuola
 
Una speranza per l’Adas e la raccolta del sangue è rappresentata dall’avvio dell’attività del nuovo centro fisso, già pronto per essere inaugurato nella sede di via Appennini. Lì, il donatore può essere coccolato come merita: trova parcheggi, punto internet, niente file estenuanti, può guardare laTv, ascoltare musica attraverso un sistema di filodiffusione: può trascorrere piacevolmente quei dieci minuti o poco più dedicati alla donazione.
L’ospedale che finora ha rappresentato il punto centrale del centro di raccolta spesso non coincide con l’aspettativa della gente che ha poco tempo a disposizione e viene scoraggiato da ogni difficoltà: dalle attese ai parcheggi difficili. Per superare queste difficoltà finora l’Adas ha promosso le ‘Giornate della donazione’ presso scuole superiori per i ragazzi maggiorenni; nelle scuole elementari per la sensibilizzazione dei più piccoli verso i genitori; nei luoghi di lavori (Eni, Palazzo di Città), nelle chiese per raggiungere i cittadini in tutti i luoghi più frequentati e facilitare la donazione grazie alla quale si può ottenere un check up completo senza pagare il ticket. Gli ultimi appuntamenti sono stati al Municipio di Gela, all’istituto commerciale ed a Mazzarino.