Non è escluso che la Corte dei Conti, con i nuovi poteri di cui dispone per effetto del dl 174/12, possa aprire i fascicoli per danno all’erario, mettendo sotto inchiesta coloro che non hanno operato in modo diligente.
A suo tempo, l’assessore regionale al Territorio e ambiente, Mariella Lo Bello, venuta al nostro forum del 28 febbraio 2014, ci disse di avere trasmesso al Cipe una lista con ben 400 schede ad alto rischio idrogeologico (R4), per un totale di 5 miliardi. Ma da allora cantieri di riassetto non ne sono stati aperti, con la conseguenza che i rischi sono aumentati e con essi i danni conseguenti.
D’altra parte, non sono state utilizzate le risorse europee che avrebbero dovuto contribuire ad attivare le opere e con esse a smuovere l’economia e a fare crescere l’occupazione.
I disastri in Sicilia non sono da soli. Le autostrade gestite dal Consorzio autostradale (Cas) sono in pessime condizioni, creando pericoli per chi viaggia. La stessa autostrada Palermo-Catania è diventata un percorso di guerra. Migliaia di chilometri di strade statali e provinciali quasi impraticabili. E poi, depuratori che non funzionano, discariche dei rifiuti stracolme, che hanno trasformato l’Isola in un immondezzaio.
Mettere in moto le opere pubbliche con la massima urgenza, potrebbe consentire alla Sicilia di avere la prospettiva di un 2016 in crescita. è vero che il bilancio regionale ha un buco di quasi due miliardi, ma esso è sanabile se la Giunta avesse il coraggio di dire una volta per tutte che non è più finanziabile un’attività (si fa per dire) fine a se stessa, mentre ogni euro speso deve avere un ritorno moltiplicato per diverse volte.
Un esempio elementare: se dai un euro in più a un dipendente, al massimo rende un euro qualora fosse speso. Se investi lo stesso euro in un’attività economica o in un’opera pubblica, la relativa leva lo moltiplica per quattro o cinque volte. è del tutto evidente come l’interesse generale richiami la necessità di spendere in un modo migliore e cioè in attività economiche, non per foraggiare inutili stipendi.
Ci rendiamo conto che la continua ripetizione di questi concetti possa essere noiosa, ma la continueremo a fare fino a quando non saranno penetrati nel cervello di chi ha responsabilità di guidare la Sicilia. E se costoro fossero tanto ottusi da non prendere in esame le soluzioni che proponiamo da decenni, completeranno la distruzione della Sicilia.
Ma noi vogliamo essere ottimisti!