I guai della Sicilia “abbandonata”

La Sicilia, oggi come non mai, è divenuta uno degli argomenti principali nei discorsi dei politici romani.
La presidente della Camera Laura Boldrini nel corso di una visita a Catania ha detto che il divario Nord Sud va ridotto e che verrà fatta una seduta speciale sulle politiche per il Mezzogiorno.
Il ponte sullo Stretto è diventata, invece, una crociata di Angelino Alfano, leader di Nuovo Centrodestra: "Abbiamo fatto una battaglia per rimettere in agenda il ponte e vuol dire che il governo finalmente svolta al Sud: con il ponte realizzeremo una grande opera che darà un grande aiuto economico al Sud, è la grande incompiuta psicologica del nostro paese".
Matteo Salvini, leader della Lega, ha fondato il movimento Noi con Salvini ed è sbarcato in Sicilia, come in altre regioni del Sud Italia e ha detto che le sue priorità, anche qui in Sicilia sono due: immigrazione e disoccupazione. Eppure, da anni la Sicilia vive in condizioni di disagio sociale ed economico: strade dissestate, disoccupazione ai massimi livelli, una classe politica che riesce a legiferare poco a causa di una maggioranza risicata, uno Statuto speciale che viene sempre messo da parte, leggi sempre impugnate dal Consiglio dei Ministri.
Infatti, da quando è stato cancellata la figura del Commissario dello Stato, le leggi vengono impugnate direttamente a Roma e il Presidente della Regione è costretto a volare spesso nella capitale come in questi ultimi tempi per far quadrare il bilancio.