Assemblea Anci: i sindaci siciliani chiedono interventi per il Mezzogiorno

La XXXII Assemblea nazionale Anci svoltasi a Torino a fine ottobre scorso ha segnato un importante momento politico-istituzionale per i Comuni siciliani. I numerosi amministratori presenti al Lingotto hanno evidenziato al presidente dell’Anci Piero Fassino, nel corso di un importante incontro, la gravità della situazioni siciliana, esposta a rischi di tenuta istituzionale e di ordine pubblico a causa dei gravi effetti prodotti dalla mancata attuazione delle riforme da parte della Regione Siciliana e per gli insostenibili e forti tagli subiti dai Governi nazionale e regionale.
L’Ufficio di Presidenza dell’Anci Sicilia e i rappresentanti dei Comuni siciliani, presenti all’Assemblea, hanno approvato un Documento chiedendo che l’Anci si faccia carico delle trattative con il Governo e il Parlamento, in favore di adeguati e urgenti misure di sostegno agli Enti locali siciliani, tali da ammortizzare il significativo impatto che gli interventi sulla finanza locale degli ultimi anni hanno avuto e stanno avendo sulla stabilità economica e per un tempestivo e mirato utilizzo dei Fondi strutturali attraverso modifiche temporali e procedurali. Inoltre, “fermo restando quanto già previsto nell’Ordine del Giorno approvato il 24 settembre 2015 dal Comitato Direttivo, nel confronto con il Governo e il Parlamento, si faccia carico della necessità di prevedere per i Comuni di minore dimensione demografica, per quelli in condizioni strutturalmente deficitarie o con piani di rientro da attuare e per tutti gli Enti appartenenti alle aree deboli o con difficoltà di sviluppo del Paese, adeguate e urgenti misure di accompagnamento, quali un tempestivo e mirato utilizzo dei Fondi strutturali attraverso modifiche temporali e procedurali, tali da sostenere il significativo impatto che gli interventi sulla finanza locale degli ultimi anni hanno avuto e stanno avendo sulla stabilità economica e di affrontare, con specifico riferimento ai Comuni siciliani, i gravi effetti prodotti dalla mancata attuazione di riforme”.
“Negli ultimi anni – ha dichiarato il presidente dell’Anci, Piero Fassino – il Mezzogiorno è scomparso dall’agenda politica. Deve tornare a essere elemento centrale, perché non possiamo accettare che si tratti come se fosse un problema irresolubile. Nessun Paese può crescere a due velocità e il nostro sforzo di amministratori e di classe politica deve essere quello di intervenire in modo deciso sul ripristino della legalità, su un programma di infrastrutture e sulla ricostruzione del welfare sociale ed educativo”.
Nel suo discorso conclusivo, infine,  il presidente Fassino, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha mostrato di avere accolto i contenuti dell’ordine del giorno, in particolare in riferimento alla necessità di attenzione per i piccoli Comuni in virtuoso piano di rientro per evitare il dissesto e ha richiamato l’intervento sulla migrazione svolto dal presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando, che, citando la “Carta di Palermo” con la denuncia degli effetti da vero e proprio genocidio del permesso di soggiorno, ha rivendicato la cultura della accoglienza delle amministrazioni comunali e l’esigenza di riconoscere i migranti come esseri umani e la mobilità internazionale come diritto umano inviolabile di tutti e di ciascuno”.
Il presidente dell’Anci ha poi annunciato che nei prossimi mesi sarà organizzata, proprio in Sicilia, un’assemblea di tutti gli amministratori siciliani finalizzata a trovare soluzioni condivise a tutela delle aree più deboli del Mezzogiorno.