L’economia verde vede nero

PALERMO – Nel grande libro dell’arretratezza siciliana ci sono ancora tante pagine da riempire. L’ultimo capitolo lo occupa il tessuto produttivo isolano che non riesce a tenere il ritmo del resto d’Italia per gli eco-investimenti delle imprese che riguardano maggiore sostenibilità, innovazione, qualità, efficienza energetica e via dicendo.
Un peccato molteplice che evidenzia il ritardo produttivo dell’Isola anche in un settore che ormai molte aziende non considerano un costo passivo, ma un passaggio necessario per superare la crisi. Un potenziamento verde che apre nuovi mercati e agisce all’interno di un segmento occupazionale abitato da giovani e nuove professioni. I numeri delle imprese isolane sono scoraggianti e non soltanto nei confronti dei colossi come Lombardia e Veneto, ma anche nel riferimento con realtà meridionali come Puglia e Campania.
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