Mobilità dolce: tutela e valorizzazione del patrimonio stradale in abbandono

CATANIA – Un sistema di mobilità in grado di riutilizzare tratti di strade o di ferrovie dismessi che rappresentano un grande patrimonio ambientale e naturalistico da valorizzare. Questo l’obiettivo della proposta di legge ex Famiglietti-Sanna che mira alla realizzazione di una rete di “mobilità dolce” per la tutela e la valorizzazione del patrimonio stradale e ferroviario in abbandono.
Una mobilità lenta finalizzata alla fruizione dell’ambiente e del paesaggio, all’attività ricreativa, con particolare attenzione ai disabili, ai bambini e agli anziani, caratterizzata da elevata sostenibilità ambientale che utilizza infrastrutture come percorsi pedonali, ciclabili, percorsi per il turismo equestre, ferrovie turistiche e locali, valorizzando l’integrazione tra loro e le altre modalità sostenibili.
Il Quotidiano di Sicilia ha intervistato Anna Donati, presidente onorario di CoMoDo, la Confederazione per la Mobilità Dolce.
Presentata alla Camera nel 2013 la proposta di legge ex Famiglietti-Sanna “Norme per la realizzazione di una rete della mobilità dolce nonché per la tutela e la valorizzazione del patrimonio stradale e ferroviario in abbandono”, è ancora da approvare.
 
Quali sono i tempi previsti? Di recente, sono stati fatti passi in avanti?
“In Parlamento sono stati presentati altri provvedimenti sulla rete per la mobilità dolce oltre a quello Famiglietti-Sanna. Ne ha presentato uno il Presidente della Commissione Ambiente on. Realacci, uno il grillino Mirco Busto ed uno il deputato PD Bocci. Sono quindi quattro i Progetti di Legge presentati alla Camera e depositati presso la Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici. Proprio di recente, a settembre 2015, grazie all’azione di pressione di CoMoDo ed ad una sensibilità nuova e diffusa, finalmente è partita la discussione nella Commissione Ambiente sui quattro testi ed è stato deciso il relatore che è l’on.le Mirco Busto. Sono state svolte delle audizioni per comprendere bene il senso e l’utilità del testo, i diversi aspetti operativi e concreti di attuazione, la necessità di integrare le diverse politiche su cicloturismo, cammini a piedi e ferrovie turistiche, la necessità di vincolare i tracciati per evitare usi impropri e degrado. Anche noi di CoMoDo siamo stati ascoltati.  Al termine delle audizioni sarà costituito il Comitato ristretto con tutti i rappresentanti dei gruppi che dovrà elaborare il testo unitario per poi essere discusso ed approvato dalla Commissione. Tenendo conto che in questo periodo vi sarà la sessione di bilancio è credibile pensare che il testo arriverà a maturazione nella primavera 2016 in commissione per poi approdare all’Aula della Camera. Poi naturalmente toccherà al Senato affrontare la discussione ed approvazione”.
Quali sono i benefici previsti dalla proposta di legge per il territorio, cittadini e ambiente?
“Le proposte di legge suggerite da CoMoDo, la confederazione per la mobilità dolce, puntano a valorizzare questa voglia di turismo sostenibile che c’è nel paese, dove sempre più persone nel tempo libero vanno a piedi, usano ferrovie turistiche, vanno in bicicletta su percorsi a basso traffico e strade bianche. A queste persone devono essere offerti dei servizi integrati di intermodalità, una segnaletica comune, in modo che sia semplice spostarsi in questo modo, a cui combinare i servizi di accoglienza e di ristoro con i prodotti del territorio. Per questo il provvedimento prevede di creare una mappa di tutte le strade bianche o strade minori a scarso traffico, tutta la rete della rete ferroviaria complementare locale a rischio cancellazione, tutta la rete dei cammini e dei percorsi a piedi, in modo che venga vincolata, venga fatta la manutenzione per evitarne il degrado, venga censita e segnalata anche su di un apposito sito ed app per renderla fruibile ai cittadini e cittadine. 
In questo modo si crea una rete di percorsi nelle aree interne del nostro paese, che hanno vissuto decenni di abbandono e di dissesto idrogeologico, per poter essere ripercorsi e quindi tornare a vivere. Ferrovie turistiche, percorsi a piedi e cicloturismo dove sono state programmate e sostenute, come in Germania ed in Spagna, hanno visto un enorme successo di utenza e la creazione di vere e proprie economie del territorio con b&b, agriturismo, ciclofficine, artigianato locale, ristorazione, manutenzione del territorio, servizi per gli utenti. Anche in Italia sono avviati molti progetti e percorsi e gli utenti non mancano dal nord al sud, ma serve dargli impulso, risorse per decollare, un marchio “mobilità dolce” riconoscibile ed organizzare i servizi. A questo serve la norma, ad evitare il dissesto del territorio, a vincolare e fare la manutenzione dei percorsi e dei tracciati ferroviari ed offrite turismo sostenibile per i territori e le realtà locali. Anche la Sicilia, con il suo patrimonio di percorsi, strade bianche, di ferrovie abbandonate o sospese, di percorsi nei parchi e nelle aree interne a piedi o in bicicletta, insieme ad uno splendido paesaggio ed al patrimonio storico e monumentale, di strutture per l’accoglienza, è una candidata naturale per il turismo slow e la mobilità dolce. Già le prime esperienze come i treni storici promossi dall’associazione Ferrovie Kaos o le pedalate organizzate da Etna Free Bike, promosse da Roberto Greco, che è anche nel Direttivo di CoMoDo, ne sono una concreta testimonianza”.
La Confederazione Mobilità Dolce (Co.Mo.Do.), di cui è presidente onorario, nasce a Milano nel 2006 come piattaforma per creare una Rete nell’ambito della mobilità dolce e sostenibile ed è fra le più importanti Associazioni nazionali. Quali sono i progetti più importanti e quali gli obiettivi per il futuro?
“La Confederazione per la Mobilità Dolce è una associazione che mette insieme le principali associazioni che hanno voglia di impegnarsi per la mobilità a piedi, in treno ed in bicicletta nel tempo libero e tra queste vi è Fiab, Italia Nostra, Legambiente, WWF, Ferrovie turistiche, Greenways, Rete dei Cammini, Associazione Utenti Trasporto Pubblico. I progetti per il futuro – oltre alla approvazione della norma per la rete mobilità dolce – puntano a promuovere la cultura e diffondere le esperienze piu positive in corso in Italia. A questo serve la prossima Giornata delle “Ferrovie da non dimenticare e della mobilità dolce” che si terrà il 6 marzo 2016 e dove contiamo di avere 200 eventi in tutta Italia, raddoppiando la partecipazione ed il peso delle nostre iniziative. Poi sono in corso molti contatti con società, imprese ed istituzioni locali, per predisporre progetti di mobilità dolce, per risollevare le sorti di ferrovie, tracciati e percorsi a piedi. Un importante dialogo è avviato con la Fondazione FS, la società di Ferrovie dello Stato incaricata di curare tutto il patrimonio storico dell’azienda, che grazie all’azione di CoMoDo, ha deciso di realizzare molti treni storici in particolare su quattro bellissime linee italiane minacciate di estinzione. Tra queste in Sicilia vi è la “Ferrovia dei Templi” che da Agrigento arriva a Porto Empedocle, attraversando la Valle dei Templi della Magna Grecia, patrimonio Unesco.  Con Fondazione FS vogliamo consolidare la promozione delle ferrovie turistiche, aumentando i treni storici e le tratte su cui effettuare queste corse che stanno incontrando molto gradimento tra il pubblico, per dare valore a questi “binari senza tempo” ed ai territori in cui sono immersi”.