Cosa fare? Rafforzare la legge indicata inserendo meccanismi sanzionatori, che affianchino quelli premiali, ragguagliati unicamente ai risultati.
Per verificare i risultati, occorre che il ceto politico che governa le istituzioni fissi obiettivi, tempi di realizzazione, cronoprogramma e controllo dei risultati paragonati agli obiettivi medesimi.
Questo è il punto cruciale della questione. Chi ha competenza di organizzazione aziendale – ricordiamo che anche la pubblica amministrazione è un’azienda (non un’impresa che ha fine di lucro) – , sa bene come fare per razionalizzare gli strumenti della produzione di servizi, le risorse umane, quelle finanziarie ed ogni altro mezzo per raggiungere gli obiettivi. Se tutto questo non si fa, è perché non si vuole una pubblica amministrazione che funzioni e che serva davvero i cittadini.
La disfuzione pubblica ha un secondo effetto molto grave: la corruzione. Quando le cose non funzionano, quando c’è opacità, quando i burocrati lottano la trasparenza e non mettono in campo i più innovativi strumenti che la servano, il risultato è che le spese aumentano non già per produrre i servizi ma per alimentare sprechi, clientelismi e favoritismi.
Vi sono tanti blablatori in malafede che collegano i tagli della spesa pubblica ai tagli dei servizi. Non è vero. Vi sono interi manuali che spiegano dettagliatamente come i tagli degli sprechi aumentino l’efficienza dei servizi, ne migliorino la qualità e li facciano salire nella graduatoria di quelli migliori.
Vi è l’altro aspetto della questione: il controllo da parte dei cittadini dei servizi di cui sono destinatari. Questo controllo non si verifica quasi mai perché da un canto non ci sono gli strumenti, volutamente non installati dai burocrati, e dall’altro non vi è l’abitudine da parte degli stessi alla protesta civile che si fa scrivendo direttamente agli enti carenti e, per conoscenza, a quotidiani e televisioni, i quali d’altro canto, dovrebbero essere al servizio dell’informazione completa ed obiettiva.
Quali gli strumenti? Per esempio i totem digitali da installare presso ogni ufficio pubblico, statale, regionale o comunale e presso ogni ufficio delle partecipate pubbliche. I cittadini potrebbero esprimere soddisfazione o insoddisfazione digitando su tali totem, così premiando o sanzionando i dirigenti dello stesso ufficio. Non facile, ma realizzabile.