La farsa continua col balletto dei 24 mila forestali e dei 18 mila precari presso le amministrazioni locali, nonché migliaia di dipendenti inutili della Resais spa ed altri inutili stipendi, che sono puro assistenzialismo.
Un presidente con gli idonei attributi mentali avrebbe dovuto avere il coraggio, sin dall’inizio del suo mandato, di dire a tutta questa gente che, data l’esiguità delle risorse disponibili, per loro la festa era finita.
Che senso ha continuare a pagare indennità ai forestali che fanno tutti un altro mestiere, per cui essa è un puro regalo fatto da partitocrati clientelari, saccheggiando le risorse che tanto faticosamente si ottengono dalle imposte pagate dai siciliani?
E poi, perché pagare indennità agli inutili forestali e agli inutili dipendenti trascurando totalmente i 388 mila disoccupati? Una Giunta regionale che avesse a cuore l’interesse generale, dovrebbe decidere: a tutti o a nessuno, perché non vi sono siciliani privilegiati e altri danneggiati, con ciò violando l’articolo 3 della Costituzione che prevede tutti i cittadini siano uguali di fronte alla legge.
Cosicché, se si riuscirà a raggiungere la soglia di 46 firme, finalmente, la Giunta-cadavere sarà mandata a casa. Dopodiché vi saranno le elezioni che con un’apposita norma nazionale potranno essere svolte nella tornata delle amministrative di primavera.
Ma intanto nel vuoto e nell’emergenza va approvato il bilancio 2016, senza le somme che questa inutile Giunta sperava di avere dal Governo nazionale, stretto a sua volta, dalla spada di Damocle della Commissione Europea.
Quest’ultima, infatti, non ha ratificato ancora la legge di Stabilità 2016 ma ha condizionato l’approvazione della stessa alla realizzazione delle riforme in essa contenuta, rinviando il giudizio definitivo ad aprile 2016.
Qualcuno in mala fede sostiene che togliendo i 18 mila precari dalle amministrazioni locali queste non funzionerebbero più. Non è vero. Il dimagrimento dell’organico, se accompagnato dalla riorganizzazione, potrà far aumentare il tasso di efficienza e la qualita dei servizi prodotti.
Basta balle, ora vogliamo la verità e i fatti.