Sentenza Tar sul Muos, anticipo spese al Comune

NISCEMI – “Le scrivo per far sentire la mia viva preoccupazione e della nostra comunità in relazione alla vicenda del sistema Muos, in quanto ha ingenerato nella popolazione l’idea plausibile di esser sottoposti a continue ingiustizie”. A scriverlo in una lettera indirizzata al prefetto di Caltanissetta per chiedere un incontro urgente – a proposito delle antenne Muos realizzate nella Base militare americana di Ulmo, poste attualmente sotto sequestro giudiziario dalla Procura della Repubblica di Caltagirone – è il sindaco Francesco La Rosa, mentre l’avvocatura dello Stato, per il ministero della Difesa ricorrente in appello avverso alla sentenza del Tar che ha ritenuto le antenne Muos pericolose per la salute umana e l’ambiente, nonché abusive ed illegali, sollecita il Cga ad emettere la sentenza definitiva, alla luce delle recenti stragi terroristiche a Parigi e del pericolo incombente di nuovi attentati in Europa.
“Le vicende giudiziarie – aggiunge il primo cittadino – hanno suscitato un sentimento di forte preoccupazione e di attesa, tali da ingenerare un sentimento di sconforto tra i miei cittadini. Con sentenza non definitiva, il Consiglio di giustizia amministrativa, nell’ambito del processo di appello, ha statuito che “tutte le spese della verificazione  saranno anticipate dal Comune di Niscemi a prima richiesta dei verificatori”.
Tale decisione ha rafforzato il convincimento tra i cittadini di subire un’ingiustizia. La statuizione in merito all’anticipazione delle spese ed alla valutazione della prova – prosegue – non sembra tener conto dello stato di conclamata e gravissima crisi finanziaria di liquidità, che ha colpito i Comuni siciliani a causa dei mancati trasferimenti sia statali che regionali. Laddove, infatti, il grave stato di difficoltà finanziaria e di assoluta carenza di liquidità di cassa impedisca la possibilità del pagamento delle spese di verificazione, si genererà un’ulteriore ingiustizia, aggravando il senso di avvilimento dei miei concittadini. Esprimo preoccupazione per l’ordine pubblico nel caso in cui il Collegio dovesse confermare la decisione di voler addossare le spese delle operazioni peritali all’Ente civico”.