Farmaci: da distribuzione diretta risparmio di 100 milioni di euro nel 2008

PALERMO – Distribuire i farmaci per continuare le cure al proprio domicilio direttamente ai pazienti quando escono dall’ospedale o tramite i servizi farmaceutici territoriali delle Asl o con l’assistenza domiciliare. Con questo “escamotage” che bypassa il canale distributivo delle farmacie private, gli ospedali siciliani nel 2008 hanno risparmiato ben 100 milioni di euro con un investimento in forza lavoro di 90 farmacisti.
Un sistema, questo della distribuzione diretta dei farmaci, attivo da luglio 2008 e attuato nell’ambito del piano di rientro e di riqualificazione del Sistema Sanitario Regionale (Ssr) sottoscritto tra la regione e i ministeri della Salute e dell’Economia, che consente alla Sicilia di risparmiare e che piace alla popolazione.
Un sondaggio condotto su 700 pazienti recatisi presso i Servizi farmaceutici territoriali della Asl 3 di Catania per la distribuzione diretta di diversi medicinali essenziali per la cura di patologie croniche e gravi, ha infatti messo in evidenza che l’85% degli intervistati esprime un giudizio “ottimo” su tale servizio offerto dalle aziende sanitarie.
I risultati, incoraggianti, arrivano dal convegno “La continuità Ospedale Territorio” tenutosi a Palermo nella sede del Rettorato dell’Università degli Studi a Palazzo Steri, organizzato dalla segreteria regionale siciliana della Societa’ Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (Sifo), presieduta da Giuseppe Bellavia, ideato e moderato da Vincenza Di Giovanni, responsabile del servizio di farmacia del presidio ospedaliero Abele Aiello di Mazara del Vallo, Asp Trapani. Pietro Finocchiaro, segretario nazionale Sifo, ha spiegato che la scelta operata in Sicilia “è contraddistinta da caratteristiche di etica, efficacia, equità ed economicità”.
 
Sulla base degli ottimi riscontri della distribuzione diretta dei farmaci del Prontuario Ospedale Territorio (PHT) e di quelli dispensati come primo ciclo di terapia direttamente alle dimissioni in ospedale, l’assessore regionale alla sanità  Massimo Russo – intervenuto alla tavola rotonda del convegno – si è detto determinato a inserire la figura del farmacista delle aziende sanitarie nelle equipe operanti nell’Assistenza domiciliare integrata (Adi): è stato infatti posto in evidenza come il ruolo di medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, ed altre figure sia stato opportunamente definito nel sistema delle cure domiciliari, mentre quello del farmacista sia stato “trascurato”.
Obiettivo complessivo dell’assessorato è ricondurre la spesa farmaceutica entro i vincoli fissati a livello nazionale e cioè al 14,0% per la farmaceutica territoriale e al 2,4% per la farmaceutica ospedaliera, a fronte di una spesa complessiva riferita all’anno 2008 pari a circa 18% sostenuta dalla Regione. Questo è scritto nell’ultimo Documento di programmazione economica e finanziaria 2010-2013, che prevede appunto, tra gli strumenti, anche l’intensificazione del monitoraggio dei flussi sulla distribuzione diretta e dei farmaci oncologici erogati in regime di day hospital.