Autostrade, Sicilia bocciata in sicurezza

PALERMO – Tra le 25 società di concessionarie nazionali, censite nella relazione annuale relativa alla vigilanza sulle concessionarie autostradali redatto dalla Direzione generale del servizio, c’è anche il Consorzio per le autostrade siciliane del quale la Regione siciliana detiene il 90% della composizione azionaria. Un rapporto, pubblicato alla fine di novembre sul sito del ministero dell’Infrastrutture, che racconta in maniera oggettiva, dopo le polemiche dei mesi scorsi sull’attività di manutenzione della rete autostradale isolana, l’attività della concessionaria isolana che gestisce circa 300 chilometri tra A18 (116,6 km) e A20 (181,8 km).
In cima all’analisi c’è il capitolo “sicurezza”. Soltanto il 20% della rete è coperta da pavimentazione drenante, mentre non sono riportati valori relativi alle centraline meteo, ai rilevatori di ghiaccio e nebbia e alle colonnine di sos. C’è di meglio: Autostrade per l’Italia, che gestisce 2.854 chilometri da Milano a Salerno, detiene 328 centraline meteo, 3371 colonnine Sos, e circa l’85% della rete stradale è coperta da tutor (sistema elettronico di controllo della velocità) e dalla pavimentazione drenante. 
Non pervenuta la qualità. Nella relazione si precisa, infatti, che nella convenzione è definito un indicatore di qualità “Q” che è correlato “allo stato delle pavimentazioni, tramite l’indicatore ‘Ipav’ (indicatore dello stato strutturale delle pavimentazioni), e al livello di sicurezza, tramite l’indicatore ‘Is’ (indicatore di sicurezza correlato alla incidentalità)”. Andrebbero determinati ogni anno “misurando l’aderenza e la regolarità delle pavimentazioni” e rilevando dati di traffico e di incidenti.
Dati più significativi si ottengono sul fronte dell’attenzione all’ambiente: 43 chilometri sono dotati di pavimentazione drenante-fono assorbente (43 chilometri su 300 gestiti), 8mila metri lineari di barriere anti-rumore. Ancora a zero la casella relativa alla produzione di energia dagli impianti fotovoltaici.
Tra il 2013 e il 2014 la direzione generale per la Vigilanza ha effettuato 35 visite ispettive (17 visite di controllo e 18 ottemperanza) e ha riscontrato complessivamente 203 “non conformità” (145 nel 2013 e 58 nel 2014). Tra queste ci sono state 162 “non conformità non sanate” (138 nel 2013 e 24 nel 2014) e 41 “non conformità sanate” (7 nel 2013 e 34 nel 2014).
L’intervento conclusivo, riportato nella relazione ministeriale, riporta la persistenza da parte della Società concessionaria della “trasmissione incompleta al Concedente dei dati relativi alla gestione economica e finanziaria, degli investimenti ed amministrativa in generale, come previsto dagli obblighi convenzionali e normativi”. Nel 2007 è stata avviata “una procedura di contestazione di gravi inadempienze del Consorzio per le Autostrade Siciliane in riferimento a molteplici aspetti giungendo, nel 2010, a dichiarare la decadenza della concessione”.
Il Cas, comunque, continua “ad esercitare la gestione della rete autostradale in concessione, secondo quanto stabilito nella convenzione, a seguito dell’annullamento, da parte del Consiglio di Giustizia amministrativa della Regione Sicilia”.
Un rapporto ancora complicato visto che la Direzione “ha, nel frattempo, proseguito nella propria attività di verifica” e ha continuato a contestare al Cas “le molteplici non conformità periodicamente rilevate sulle autostrade gestite”. In tal senso è stata avviata “una seconda contestazione formale e per fatti successivi, formalizzata con atto di diffida e messa in mora il 04.12.2014, per gli inadempimenti alla vigente convenzione ed in relazione al quale sono in corso le verifiche del caso”.