Tale Nucleo, composto da professionisti esterni, capaci ed integerrimi, avrebbe il compito di aprire inchieste interne su casi di sospetta corruzione ed anche di palese inefficienza, dietro la quale spesso si nasconde la corruzione.
Il Nucleo costituirebbe quell’insieme di anticorpi richiesti a gran voce anche dal presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, venuto al nostro forum pubblicato il 21 aprile scorso.
La corruzione, com’è noto, falsa il mercato, favorisce gli imprenditori disonesti, gonfia l’evasione, danneggia gli imprenditori corretti. Insomma, crea danni enormi ed è quindi il nemico pubblico numero uno.
Corruzione ed inefficienza nella Pubblica amministrazione vanno a braccetto. Non si può pretendere che Magistrati e Guardia di Finanza – che intervengono in via repressiva e solo successivamente ai reati – siano bastevoli, nonostante l’enorme sforzo, a contrastare la corruzione, che continua a diffondersi in tutti i gangli pubblici, anche in quelli più periferici.
La Pubblica amministrazione dovrebbe essere il motore della crescita economica. Invece ne è l’oppio. Ciò perché cittadini e imprese, per un verso o per l’altro, hanno bisogno dei servizi pubblici finanziati da imposte, tasse e balzelli divenuti insopportabili per tutti.
La conduzione di un Paese può migliorare con i quattro vantaggi internazionali prima indicati, ma non funziona se non utilizza le cosiddette quattro E: etica, economicità, efficienza ed efficacia.
Etica, lo sanno tutti, significa prevalenza dell’interesse generale sull’interesse privato; etica significa rispettare tutti i cittadini, allo stesso modo, peraltro indicato chiaramente dall’articolo 3 della Costituzione. Etica significa che i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore…(articolo 54 Cost.), in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione (art. 97 Cost.).
Etica significa che la spesa pubblica sia economica, cioè la minima possibile per ottenere il migliore servizio; una spesa pubblica che nel rapporto costi-benefici deve far rendere al massimo le strutture per ottenere i migliori risultati.
Le quattro E sono ignorate nel nostro Paese, ma debbono ritornare a diventare i punti di riferimento di comportamenti della vera politica, quella con la P maiuscola. Oppure si galleggia, morendo.