Il Presidente della Regione si fa fotografare in spiaggia (che foto sgradevole); i deputati-consiglieri regionali non vanno più a lavorare con la conseguenza che non hanno ancora messo mano alle indispensabili riforme; i dirigenti regionali non si sa cosa facciano, ma sicuramente hanno fatto perdere alla Sicilia 4 miliardi di Fondi europei e non hanno ancora messo mano al Po 2014-20.
Seicentocinquanta dirigenti che non dirigono nessuno, altri 1.200 allo sbando senza le direttive degli assessori che hanno raggiunto il ciclopico numero di 56.
In Regione non c’è uno straccio di Piano per lo sviluppo delle energie rinnovabili, né un Piano per lo sviluppo dell’agricoltura, neanche un Piano per il turismo e neppure uno per stimolare la creazione delle start-up.
Le partecipate regionali perdono soldi ogni anno, ma alimentano Consigli di amministrazione e Collegi di revisori del tutto inutili.
Le Ato, che hanno perso 1,8 miliardi, sono ancora in vita; i rifiuti solidi urbani si continuano ad accatastare in discariche stracolme con danno incalcolabile per sottosuolo e aria incalcolabile.
Non c’è un euro in cassa con cui cofinanziare i fondi Ue.
Se il Paese nel complesso crescerà quest’anno dello zero virgola (non importa se 0,7 o 0,8), la Sicilia retrocederà di uno o due punti percentuali, dopo averne perso 15 dal 2007 al 2014, riducendo il suo Pil da 94 miliardi a 82.
Certo, non si può individuare la responsabilità nel ceto povero e neanche in quello medio, anche se tutti votano.
Però, il disgusto, la rabbia e quasi l’odio di metà dei siciliani che non vanno a votare, sono palpabili. Il disgusto dei 388 mila disoccupati che vedono l’attenzione di questa Casta per salvare 20 mila precari dimenticandosi di loro, è alle stelle. La Casta non ha capito che il tempo dello scambio fra voto e bisogno è finito, per cui risulta insopportabile il favore nei confronti dei precari, dimenticandosi dei disoccupati solo perché non hanno voce.
A questo riguardo, va segnalato il particolare silenzio del sindacato, che dovrebbe organizzare manifestazioni eclatanti proprio per difendere i 388 mila disoccupati oltre che spingere la Casta politica e burocratica a rinsavire o andarsene a casa.