La questione è tutta qui: spingere affinché il cavallo ricominci a bere, per vincere l’abulia e la paura che hanno preso gli italiani, ovviamente non tutti. Infatti, dall’Umbria in sù, il Paese si è messo a crescere, forse più della Germania. A Roma stanno tutti bene per lo stipendificio di alto livello; dal basso Lazio in giù, salvo alcune eccezioni, il disastro è totale.
Nel Meridione, infatti, non vi è competitività, né produttività, né concorrenza. Nel Meridione il piattume è generalizzato, anche perché la Casta politica e burocratica, sorda ai bisogni della gente, continua a sopravvivere utilizzando il becero scambio tra voto e favore.
Proprio per questa ragione il Governo Renzi ha la grande responsabilità di non mettere in atto tutti gli strumenti, anche coercitivi, per mettere le Regioni del Sud sul binario della crescita.
Invece, continua a sentire i politici-mendicanti che chiedono risorse non per mettere in moto l’economia, bensì per soddisfare la famelicità di tanti privilegiati che vivono come parassiti a spese della Comunità nazionale.
In questo periodo di inflazione zero, il Dipartimento che gestisce il debito pubblico ha comunicato di aver risparmiato 5 miliardi. Ma non appena l’inflazione ripartirà, spinta dalla Bce, non solo non vi sarà più questo risparmio, ma gli interessi aumenteranno fino a 10 miliardi in un anno.
Quando sento tanti responsabili di vertice che parlano per dare fiato alla bocca, senza cognizione di causa, mi rendo conto che la situazione è disperata. Tuttavia, bisogna avere l’ottimismo e la volontà per superare le grandi difficoltà che incontriamo.
Però, non possiamo nasconderci dietro a un dito. Finché i guidatori non sono idonei al proprio compito, sarà difficile che l’attuale strada venga abbandonata per imboccare, invece, l’autostrada della crescita.
Ecco perché i cittadini devono abituarsi a protestare e a manifestare rabbia e dolore nel territorio, utilizzando ancora di più i mezzi di stampa e le radiotelevisioni, che solo da poco tempo hanno cominciato a ospitarli con continuità.
Un versante nuovo su cui le istituzioni nazionali e locali dovrebbero spingere è quello delle start-up e delle imprese-jazz, cioè quelle nelle quali, su un progetto condiviso da tutti, vi sono i solisti che addizionano le proprie capacità.
Chi sta ai vertici deve dare l’esempio per coinvolgere chi mira al futuro. Deve mostrare passione e capacità di sacrificio, non essere inutile banditore di prodotti inservibili e di servizi inutili.