2016, un nuovo concorso per “potenziare” le scuole

ROMA – Il 2016 sarà l’anno dell’atteso concorso a cattedra del governo Renzi. Infatti con Dpcm del 24 dicembre 2015 il presidente del Consiglio dei ministri ha autorizzato il Miur “ad avviare le procedure concorsuali per il reclutamento di 63.712 docenti, di cui 52.828 docenti comuni, 5.766 docenti di sostegno e 5.118 posti di potenziamento”. Non solo, dunque, posti comuni e posti di sostegno, ma anche l’organico introdotto per la prima volta dal piano straordinario di assunzioni che si è concluso a dicembre 2015: l’organico del potenziamento. Previsto dalla legge 107/2015 come organico destinato al miglioramento dell’offerta formativa, ma da molti considerato come uno strumento per realizzare una vera e propria sanatoria nel mondo della scuola per gli iscritti nelle famose Gae (Graduatorie ad esaurimento) da decine di anni.
Di fatto sarà il Piano triennale dell’offerta formativa (Ptof), che le scuole dovranno presentare al Miur entro il 15 gennaio, a definire le funzioni dei 55 mila docenti di potenziamento assunti a dicembre 2015. L’effettivo miglioramento dell’offerta formativa delle scuole dipenderà dunque dal curriculum dei docenti in campo e dalla capacità dei dirigenti scolastici di utilizzare le varie competenze a disposizione.
Gli obiettivi che la riforma renziana della “Buona scuola” ha assegnato ai dirigenti tramite l’organico del potenziamento sono contenuti nella legge 107/15 e possono essere così riassunti: valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning (Clil); potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; potenziamento della cultura musicale, della storia dell’arte e del cinema, anche mediante il coinvolgimento di musei e istituti pubblici e privati; sviluppo di competenze di cittadinanza attiva e democratica, della consapevolezza dei diritti e dei doveri, delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all’autoimprenditorialità; educazione alla legalità e al rispetto dell’ambiente; potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano; sviluppo delle competenze digitali degli studenti; potenziamento delle attività di laboratorio; prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico, nonchè potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali; apertura pomeridiana delle scuole;incremento dell’alternanza scuola-lavoro; individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni; corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana.
Alcune scuole si sono già attivate, prima ancora dell’approvazione del Ptof, per valorizzare al massimo l’offerta formativa grazie all’ingresso il primo dicembre dei docenti del potenziamento, niente affatto limitando tale prezioso apporto alle c.d. supplenze per brevi periodi.