La borghesia italiana non ha fatto alcuna rivoluzione, si è sempre appiattita su chi governava cercando di ottenere vantaggi parassitari, mettendo in secondo piano l’interesse generale a vantaggio del proprio.
Quando un popolo ha una Classe dirigente che rinuncia al proprio ruolo, va allo sbando, com’è accaduto in Italia in questi ultimi vent’anni, con la conseguenza che la Classe politica e la Classe burocratica hanno pensato di fare qualunque atto, socialmente osceno, calpestando i diritti dei cittadini più deboli e quelli della Classe media, che sono il nervo della società italiana.
Uno dei punti di forza del nostro Paese è costituito da cinque milioni di piccoli e medi imprenditori e da due milioni di professionisti: sette milioni di Partite Iva che costituiscono una forza non conosciuta in altri Paesi dell’Unione europea.
La Classe politica ha vessato questi sette milioni di cittadini che producono ricchezza e la Classe burocratica li ha trattati da sudditi.
A fronte di questi comportamenti non si è vista alcuna reazione, da parte delle sette milioni di partite Iva, salvo non andare a votare. Il che non è niente perché non ha contrastato il menefreghismo e l’egoismo di politici e burocrati.
Politici e burocrati hanno approvato leggi arcaiche, farraginose e complesse proprio per turlupinare i cittadini, i quali continuano a restare impotenti, anche perché manca la guida della Classe dirigente.
Il Parlamento continua a sfornare leggi anacronistiche, non scritte in italiano ma in burocratese, appositamente confusionarie perché le capiscano soltanto gli addetti ai lavori, cioè i burocrati che in questo modo possono fare tutto quello che vogliono in danno ai cittadini.
Sto leggendo la Legge 208/2015 (Stabilità 2016): essa consta di 999 commi scritti in 205 pagine. In ognuno di questi commi vi sono riferimenti a parole, frasi, altri commi di centinaia di ulteriori leggi. Cosicché la norma è incomprensibile, anche per gli esperti. Il guaio peggiore è che occorreranno centinaia di provvedimenti esecutivi per attuare questo enorme malloppo di disposizioni parlamentari. Un modo per non fare, per non correggere gli errori esistenti e per ingannare la gente.
Bell’esempio della Classe politica e di quella burocratica, nel silenzio di una Classe dirigente inesistente, fatta di anime morte.