Sanità, un piano contro gli incidenti

PALERMO – Pubblicato il primo report annuale dell’Osservatorio nazionale sinistri gestito dall’Agenzia per i servizi sanitari regionali. Il lavoro è stato realizzato dall’Osservatorio nazionale sinistri gestito da Agenas, attraverso 21 indicatori sulla base dei quali sono stati organizzati ed elaborati i dati forniti dalle strutture sanitarie pubbliche per l’anno 2014. I risultati sono presentati in forma aggregata a livello nazionale e rendono in questo modo una prima fotografia del contesto di riferimento del nostro Paese.
A mettere ordine tra i sistemi di gestione dei sinistri in sanità ci ha pensato l’Osservatorio nel suo Rapporto in cui ha dedicato un’area ad hoc al tema. Da indagini periodiche effettuate da Agenas risulta difatti che 5 Regioni (Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Liguria, Basilicata) hanno adottato il modello di gestione diretta dei sinistri, internalizzando tutte le fasi della gestione dei sinistri e postando specifici accantonamenti nel Fondo Sanitario Regionale; di queste, Toscana, Basilicata, Liguria e alcune Aziende Sanitarie della Regione Emilia Romagna hanno adottato un sistema di gestione diretta ormai a regime; la Regione Siciliana, con delibera della giunta regionale, ha di recente approvato il passaggio ad un sistema di gestione diretta del rischio con istituzione di un proprio fondo.
La gestione del rischio clinico indica un insieme di attività volte a identificare, valutare ed eliminare i rischi attuali e potenziali all’interno delle strutture sanitarie al fine di assicurare qualità e sicurezza alle prestazioni assistenziali. Quello della prevenzione dell’errore costituisce oggi uno dei temi più impegnativi per le Aziende Sanitarie. La più recente normativa richiede anche in Italia alle strutture sanitarie la presenza di una posizione (il risk manager) e di una funzione dedicata alla gestione del rischio di danni al paziente. Mentre altri paesi hanno da tempo affrontato la questione, l’esperienza italiana sta muovendo i primi passi.
Le conseguenze di questa arretratezza investono in primo luogo la qualità dei processi e dei servizi sanitari, dove qualità è considerata prima di tutto come guadagno di salute e sicurezza del paziente. Si parte dalla centralità del cittadino utente, visto come paziente e come finanziatore del sistema sanitario, per inquadrare la gestione del rischio clinico attraverso la formula: più sicurezza del paziente = più qualità = meno sprechi. Vengono divulgate le tecniche e le esperienze internazionali più significative sul rischio clinico, evidenziandone i punti di forza e i limiti applicativi nel Ssn.
Entrando nel dettaglio dei sinistri l’Osservatorio rileva che vi sono due denunce di sinistro ogni 1.000 dimissioni ospedaliere. Nel 65,86% dei casi riguardano infortuni di lesioni personali. In media i risarcimenti sono stati di 52.368 euro con una punta massima di 2,4 mln. In ogni caso i tempi per la giustizia sono lunghi: per aprire una causa, ci vogliono in media 872,53 giorni, e per chiuderla, 542,45 giorni, quasi 4 anni.
Nel 72,3% dei casi, le denunce vengono presentate tramite l’avvocato, nel 10,6% direttamente e nel 3,8% attraverso una agenzia antiinfortunistica. In un anno, secondo i dati del rapporto, solo il 2,7% dei sinistri viene liquidato. L’importo massimo per lesioni personali liquidato è stati di 2,4 milioni di euro mentre il minimo è stato di 16.150 euro. Per quanto riguarda le lesioni di diritti giuridicamente rilevanti il massimo liquidato è stato di 2 milioni di euro e il minimo di 52,6 euro. Per decesso il massimo liquidato è stato di 1,4 milioni. Il costo medio di risarcimento per decesso è di 284.669 euro, seguono quelli per lesione dei diritti giuridicamente rilevanti con una media di 56 mila euro e poi ci sono le lesioni personali con una media di liquidata di 45 mila euro.
Nel 33% dei casi riguarda persone over 65, mentre nel 17% dai 45 ai 54 anni e nel 16% la fascia di età tra i 55 e i 64 anni. Nel 72,34% dei casi le denunce vengono presentate tramite l’avvocato, direttamente invece nel 10,61% dei casi e 3,87% attraverso una agenzia antiinfortunistica.