Le iniziative della Regione per sostenere la produzione del miele

PALERMO – Anche per il 2016, il Governo regionale, ha deciso di promuovere una serie di iniziative volte a migliorare e incrementare la produzione di miele in Sicilia. L’assessorato regionale dall’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea ha infatti presentato, attraverso il proprio sito ufficiale, una lista di progetti finalizzati alla realizzazione di “Azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele”, con il rispettivo bando di partecipazione. I beneficiari di tale programma di sviluppo sono divisi in due categorie: la prima riguarda imprenditori apistici, apicoltori professionisti, apicoltori singoli, cooperative e società semplici di apicoltori; la seconda, invece, associazioni apistiche ed enti pubblici e privati specializzati nel settore agricolo, sanitario, e nella ricerca inerente il settore. Tutti, naturalmente, residenti o operativi in Sicilia, con partita IVA agricola e di iscrizione nel registro delle imprese della C.C.I.A.A e in regola con l’identificazione degli apiari e la denuncia degli alveari.
Allo stesso modo, le iniziative previste dal progetto sono suddivise in cinque tipologie.
Le azioni “A” riguardano l’assistenza tecnica agli apicoltori e alle associazioni di apicoltori mediante la promozione di corsi di aggiornamento e formazione su tematiche inerenti all’allevamento delle api, alla produzione, alla commercializzazione e alla qualità dei prodotti dell’alveare, e di seminari e convegni tematici, di assistenza tecnica ad aziende e di azioni di comunicazione, quali sussidi didattici, abbonamenti schede ed opuscoli informativi, importanti per la diffusione dei risultati di ricerca in materia e delle pratiche innovative.
 
Le azioni “B” sono finalizzate, invece, alla lotta alla varroasi, malattia causata da un acaro parassita che si attacca alle api, attraverso indagini sul campo e acquisti di idonei presidi sanitari e arnie con fondo a rete.
Si passa, poi, alle azioni “C”, relative alla razionalizzazione della transumanza, caratterizzata da finanziamenti volti all’acquisto di macchine, attrezzature e materiali vari specifici per l’esercizio del nomadismo e arnie idonee a favorire. E si finisce con le azioni “D” e “E” riguardanti rispettivamente provvedimenti a sostegno dei laboratori di analisi, con relativa strumentazione e presa in carico di spese per le analisi chimico – fisiche, melissopalinologiche e residuali, e misure di sostegno per il ripopolamento del patrimonio apicolo comunitario, con il finanziamento dell’acquisto di sciami ed api regine.
I criteri di valutazione e di priorità e l’attribuzione del punteggio dipende, in larga misura, dal numero di alveari in produzione per associazioni, istituti di ricerca ed enti pubblici e privati, e dal fatturato, dal numero di soci e dalla media anagrafica dei partecipanti per quanto riguarda società cooperative, forme associate di apicoltori e apicoltori singoli. Tali iniziative, inoltre, sono promosse dall’assessorato regionale dall’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea da almeno una decina di anni e prevedono l’appoggio del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e del cofinanziamento dell’Unione Europea.
 

 
Miele, la Sicilia continua a produrre poco
 
A guardare i dettagliati report forniti annualmente dall’Osservatorio nazionale miele, la produzione italiana non sta vivendo un periodo facile. Negli ultimi anni, infatti, l’attività apistica nazionale, sia per avversità di carattere meteorologico che per altri fattori, ha registrato un andamento decisamente negativo. La situazione non migliora se analizziamo nel dettaglio le singole regioni focalizzandoci sulle quote siciliane, tra le più basse del paese. Secondo i dati forniti dall’Onm, nel 2014 i numeri relativi ai tipi di miele prodotti in Sicilia sono stati piuttosto bassi: 5-10 kg/alveare per agrumi, 3-4 kg/alveare per castagno, 20-25 kg/alveare per sulla, 7-10 kg/alveare per millefiori e quote quasi nulle per il miele di eucalipto. Annata nel complesso negativa, con produzioni decisamente scarse.
Stesso discorso per le prime valutazioni sull’andamento produttivo della stagione 2015. Nonostante un avvio di vegetazione strepitoso per le piogge insistenti e per l’inverno mite, che lasciavano prevedere raccolti eccezionali, i risultati, ancora deludenti, hanno seguito l’andamento del 2014. I volumi produttivi sono più alti rispetto a quelli dello scorso anno (20 kg per agrumi e 10-15 kg per castagno), tranne che per la sulla (10kg), ma in generale le cifre sono ancora poco soddisfacenti. Sembrerebbe che le precedenti iniziative volte a migliorare la produzione del miele prodotte dalla Regione non abbiano raggiunto i risultati sperati.